Vita Chiesa

ABORTO: IL PAPA, «NON È UNA CONQUISTA SOCIALE»

“Proteggere la vita umana è un dovere di tutti”, perché “la questione della vita e della sua promozione non è una prerogativa solamente dei cristiani”, ma “appartiene a qualunque coscienza umana che aspiri alla verità e si preoccupi per la sorte dell’umanità”. A pronunciare un forte “no” all’aborto è stato oggi il Papa, che ricevendo in udienza l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, Jorge Dezcallar de Mazarredo, in occasione della presentazione delle lettere credenziali si è scagliato contro “l’incoerenza di alcune tendenze del nostro tempo che, mentre da un lato esaltano il benessere della persona, dall’altro minano alle radici la sua dignità e i suoi diritti più fondamentali”: come nel caso dell’aborto, ha precisato il Papa, in cui “si strumentalizza il diritto fondamentale alla vita”. “I responsabili pubblici – ha affermato Giovanni Paolo II – in quanto garanti dei diritti di tutti, hanno l’obbligo di difendere la vita, in particolare quella dei più deboli e indifesi”. Le vere “conquiste sociali”, ha precisato subito dopo il Santo Padre, sono “quelle che promuovono e tutelano al vita di ciascuno e, nello stesso tempo, il bene comune della società”. A questo proposito, il Papa ha messo in guarda da quelle presunte “conquiste sociali” che “in realtà lo sono solo per ciascuno a costo del sacrificio di altri, e che i responsabili pubblici, garanti e non origine dei diritti innati di tutti, dovrebbero considerare con molta più preoccupazione e allarme”. All’esordio del suo discorso, il Papa ha fatto cenno alla “piaga del terrorismo” di cui la Spagna “ha avuto molto recentemente tragiche esperienze”, invitando il Paese a dare il proprio contributo al “nuovo ordine” che si sta creando in Europa a partire dalle “radici cristiane”, che in Spagna “come in altri Paesi europei” hanno portato nel corso dei secoli “un’ alta concezione della persona aperta alla trascendenza, fattore decisivo di integrazione e di universalità”. (Sir)