Toscana
Abbandono scolastico: da Prato una sperimentazione per contrastarlo in una Toscana che non sta bene
Ed è a servizio del territorio pratese che questa mattina, a Firenze, è stato sottoscritto un accordo fra Regione Toscana e Provincia di Prato in modo da estendere una sperimentazione che negli anni scorsi era stata iniziata, con successo, nel comune di Carmignano: un progetto (denominato «100/lode») finalizzato ad affiancare studenti delle superiori in difficoltà sostenendo, nel contempo, le rispettive famiglie.
L’accordo è stato siglato dalla vicepresidente Stella Targetti, che segue per la Regione Toscana anche le tematiche dell’istruzione, e dall’assessore alle Politiche giovanili della Provincia: Loredana Ferrara. Adesso la sperimentazione viene estesa a tutto il territorio provinciale: 25 mila euro sono messi a disposizione dalla Regione (ulteriori risorse arriveranno dagli enti locali) mentre la gestione operativa degli interventi è affidata alla Provincia.
Si tratta, in pratica, di lezioni personalizzate da effettuare in favore di studenti rimasti indietro: lezioni che potranno svolgersi sia in casa dello studente che in locali pubblici (biblioteche, spazi per giovani). Ciò anche durante il periodo estivo, come aiuto per gli studenti con debiti da recuperare. I docenti dovranno essere giovani, laureati o laureandi del territorio, retribuiti secondo costi di mercato, «a cui – sottolinea Stella Targetti – viene così data la possibilità di mettere a disposizione le proprie competenze in una organizzazione comune che li vede protagonisti attivi nella gestione del progetto». Le famiglie – ha aggiunto l’assessore pratese parlando con i giornalisti – pagheranno secondo l’ISEE mentre i docenti riceveranno un compenso orario fra i 10 e i 15 euro con l’obbligo di emettere notula.
«Il dato sulla dispersione scolastica è negativo – ha detto Stella Targetti – ma ancora più di questo è la tendenza a preoccuparci: gli abbandoni sono in aumento. Come Regione, per contrastare il fenomeno, facciamo ciò che possiamo: e questo progetto pratese lo dimostra. Andiamo anche ben oltre le nostre competenze e investiamo sulla scuola dell’infanzia, visto che una delle cause della dispersione è proprio la difficile accessibilità al sistema educativo fin dai primi anni d’età. Ma ciò che servirebbe per invertire davvero la rotta è una strategia complessiva da parte dello Stato, che ad oggi non c’è».
DISPERSIONE: IN EUROPA, IN ITALIA, IN TOSCANA
A proposito di dispersione scolastica, l’Italia è, fra i Paesi UE, quello con il tasso di abbandono più elevato (il 18,2% nel 2011) contro una media europea del 13,5% con valori ben lontani dagli obiettivi europei (in «Europa 2020» si ripropone la strategia di Lisbona con l’obiettivo non raggiunto in «Europa 2010»: un tasso di abbandono inferiore al 10%).
La Toscana, fra le Regioni italiane, sta nella parte alta della classifica: in quella con valori superiori alla media (18,6%). Mentre la tendenza italiana è in diminuzione (dal 19,7% del 2008 si è ogni anno successivo scesi al 19,2%, al 18,8% e al 18,2% nel 2011) la tendenza regionale, al contrario, è in aumento (era al 16,5% nel 2008 per salire al 16,9%, al 17,6% e al 18,6% nel 2011).
Va notato, e questo spiega anche la particolare situazione pratese, che nel complesso dei giovani toscani in fuga dalla scuola è notevole la differenza fra il tasso riferito alla componente italiana (13,3%) e il tasso riferito alla componente non italiana (ben il 44,8% dei non italiani abbandonano gli studi).