Toscana
A Tirrenia la Cgil «scende in spiaggia» per i lavoratori del turismo
Gazebo, materiale informativo, casacche rosse, consulenza, costume: oggi i sindacalisti e le sindacaliste di Filcams Cgil e di Nidil Cgil di Pisa sono “scesi in spiaggia” (al Bagno degli Americani di Tirrenia) per una campagna a favore dei diritti dei lavoratori del turismo. Bagnini, baristi, camerieri, cuochi, addetti alle pulizie: la Cgil vuole denunciare la crescente precarietà dei lavoratori stagionali del comparto turistico che a partire da quest’anno, una volta finita la stagione, dovranno fare i conti con le minori tutele determinate dagli attuali requisiti di accesso alla Naspi, con un dimezzamento della durata del relativo sussidio e quindi con la riduzione delle tutele reddituali e contributive.
La finalità dell’iniziativa di oggi è, da una parte, quella di dare visibilità a questi lavoratori e alla loro condizione di precarietà, denunciando le distorsioni di un settore che potrebbe essere strategico per la ripresa economica del Paese, e dall’altra si vogliono fornire agli addetti le giuste e corrette informazioni. Oggi in spiaggia a Tirrenia al gazebo c’è anche la possibilità di firmare per la Carta dei Diritti Universali del lavoro proposta dalla Cgil.
Dicono Filcams (che anche l’anno scorso organizzò un’iniziativa analoga) e Nidil Cgil (categoria che rappresenta i lavoratori in somministrazione, i collaboratori, le Partite Iva) di Pisa: “Abbiamo deciso di ‘scendere in spiaggia’ perché si tratta di una platea di lavoratori che sono difficilmente raggiungibili, che si rivolgono alle nostre sedi spesso in situazioni di vertenzialità. Il nostro obiettivo è quello di migliorare le loro condizioni di lavoro, essere al loro fianco per informarli, difendere i loro diritti e estendere la nostra tutela. Non potevamo farlo se non andando nel loro luogo di lavoro”.
“Si tratta di decine di migliaia di lavoratori in Toscana – spiega Caterina Ballanti, Segretaria generale della Filcams di Pisa -. Un esercito di bagnini, baristi, camerieri, lavapiatti, cuochi, animatori, addetti degli alberghi, professionalità che trovano opportunità di lavoro soprattutto nella stagione estiva e a condizioni sempre peggiori. Si tratta spesso di giovani alle prime esperienze lavorative che non sanno facilmente muoversi in un mondo che ha sempre più le caratteristiche di una giungla. Se da un lato infatti si registra una ripresa di circa il 2% rispetto al 2015 ed un aumento dei dati occupazionali nel settore, al pari si rileva un aumento esponenziale di tutte le forme di lavoro atipiche ed irregolari, se non del sommerso che da sempre rappresenta una vera e propria piaga del lavoro stagionale”.
“I dati forniti da Ires Toscana – aggiunge Daniela Fabbrini, Segretaria Nidil Pisa – ci indicano una diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto al 2015 e un aumento di lavoro a termine (+8,6%) che ci dice chiaramente che non siamo ancora in una fase di ripresa occupazionale. Il dato fortemente preoccupante è l’utilizzo esponenziale dei voucher. In Toscana (ad aprile 2016) risultano acquistati 3.126.456 voucher rispetto ai 2.087.273 nello stesso periodo del 2015. Assistiamo pertanto, accanto ad una frenata delle assunzioni a tempo indeterminato, ad un aumento patologico della peggiore precarietà e purtroppo i correttivi apportati dal Governo non saranno, dal nostro punto di vista, sufficienti per limitarne l’abuso e l’utilizzo indiscriminato”.
Ed è proprio il settore del turismo, insieme a quello del commercio, ad avere un triste primato di utilizzo di lavoro accessorio, con un incremento del 43,1%