Arezzo - Cortona - Sansepolcro

A sostegno delle famiglie. Al via il Fondo speciale per contrastare la crisi.

A partire dal primo luglio, è attivo il Fondo speciale di Solidarietà, un intervento straordinario legato all’attuale crisi economica. Frutto di quanto raccolto durante la Quaresima di Carità di quest’anno esso si rivolge a precise situazioni familiari relative al territorio della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Voluto dal vescovo monsignor Gualtiero Bassetti, la sua gestione è affidata direttamente alla Caritas diocesana.«A testimonianza della straordinarietà della situazione economica che si trova ad affrontare il nostro territorio – spiega suor Rosalba Sacchi, direttrice della Caritas diocesana – abbiamo deciso di attivare questo Fondo al quale possono accedere tutte le famiglie che non hanno mai avuto accesso ai servizi della Caritas prima della sua istituzione. In questo modo si cerca di dare la precedenza a coloro che si sono trovati di fronte ad una situazione economica difficile causata dalla crisi economica, come coloro per esempio, che hanno perso il posto di lavoro o che sono stati messi in cassa integrazione recentemente».La Caritas diocesana interverrà nella modalità una tantum attraverso un contributo a fondo perduto erogato in relazione alla situazione economica e sociale della famiglia. Tuttavia, coloro che usufruiranno di questo contributo potranno beneficiare anche di tutti gli altri numerosi servizi erogati dal Centro di Ascolto Caritas in via Fonte Veneziana 19 ad Arezzo.«Questa iniziativa – aggiunge Andrea Dalla Verde, vicedirettore della Caritas diocesana – è un ulteriore segno di attenzione per chi si trova ad affrontare situazioni di difficoltà. Dal nostro osservatorio privilegiato vediamo come le problematiche legate alla casa o al lavoro sono quelle che ultimamente stanno crescendo di più, anche in fasce sociali che fino a poco tempo fa non avevano criticità di questo tipo. Per questo il fondo speciale diventa un’ulteriore preziosa risorsa».Per accedere ai fondi, oltre che a precisi requisiti di reddito, sarà necessario effettuare una serie di colloqui con gli operatori del Centro di ascolto della Caritas diocesana. In questo modo si vuole cercare di privilegiare l’instaurazione di un rapporto di conoscenza più profondo e non legato ad un semplice rapporto di dare-avere. Lo scopo è quello di non fermarsi alla erogazione di denaro, ma di innescare un vero e proprio percorso di promozione umana. Un percorso capace cioè di portare la persona ad essere non più dipendente, ma capace di orientarsi da sola ed occorrere autonomamente al proprio sostentamento.Tra i requisiti per accedere agli aiuti del Fondo, le famiglie richiedenti debbono avere almeno un figlio minore, o un disabile, o un anziano non autosufficiente a carico. Il servizio rimarrà in vigore fino all’esaurimento dei fondi disponibili, salvo ulteriori integrazioni che potrebbero avvenire in futuro. di Luca Primavera

IL REGOLAMENTO.

Come accedere al contributo di solidarietàDi seguito riportiamo in forma integrale il regolamento istitutivo del Fondo speciale di solidarietà.

1 – Per volontà del vescovo monsignor Gualtiero Bassetti, a termine della Quaresima di Carità 2009 la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro rende noto che a partire dal 1 luglio è attivo il Fondo speciale di Solidarietà direttamente gestito dalla Caritas diocesana.

2 – Possono accedere al Fondo speciale di Solidarietà tutte le famiglie residenti nel territorio diocesano che non hanno mai avuto accesso ai servizi della Caritas diocesana prima dell’istituzione del suddetto Fondo e che si trovano in situazioni economiche precarie.

3 – Tutti i sacerdoti e le Caritas parrocchiali possono pertanto segnalare alla Caritas diocesana le situazioni familiari di loro conoscenza. Sulla base di un’analisi sociale dei bisogni presentati e sulla base delle informazioni ottenute, la Caritas diocesana deciderà le modalità dell’intervento.

4 – Possono accedere al Fondo speciale di Solidarietà tutte le famiglie che abbiano tra i componenti almeno un figlio minore o un disabile o un anziano non autosufficiente. Requisito fondamentale è inoltre la situazione lavorativa di uno o più componenti del nucleo familiare. Hanno pertanto la precedenza coloro che dimostrano di essere disoccupati o in cassa integrazione o in mobilità o di essere assunti con contratti atipici.

5 – Le persone che si rivolgono alla Caritas diocesana devono presentare i seguenti documenti:documento di riconoscimento, attestato di famiglia, documento ISEE, contratto di locazione o contratto di mutuo bancario, attestato di disoccupazione o di cassa integrazione o di mobilità, denuncia dei redditi (ove presente), busta paga (ove presente)

6 – La Caritas diocesana interverrà nella modalità una tantum. Il contributo a fondo perduto non potrà superare 500 euro e sarà erogato in relazione alla situazione economica e sociale della famiglia.

7 – Il contributo ha il carattere della straordinarietà. Tutte le famiglie che beneficeranno di questo intervento possono comunque usufruire di altri servizi offerti dal Centro di Ascolto diocesano, tesi a promuovere la persona umana (microcredito, servizio bollette, buoni spesa, accompagnamento ai servizi sociali, intermediazione lavorativa etc.)

8 – Il servizio rimarrà in vigore fino all’esaurimento dello stesso Fondo speciale di Solidarietà, il quale potrà essere nel tempo integrato da altri contributi. Si accede al servizio tramite appuntamento; l’operatrice di riferimento è Manuela Esposito, coadiuvata dalla stessa Direzione della Caritas diocesana.