Toscana
A Siena tre trapianti doppi di polmone, con 6 organi impiantati, in quattro giorni
Tra giovedì 14 e domenica 17 settembre, si sono infatti succeduti tre complessi interventi che hanno dato nuova speranza ad altrettanti pazienti rispettivamente di 61, 64 e 43 anni, affetti da gravi malattie terminali. A loro è stata restituita la capacità di respirare e di tornare a vivere grazie alla generosità dei familiari di tre donatori provenienti da Firenze, Lucca e Roma.
Il team multidisciplinare che ha effettuato con successo i tre interventi era formato da chirurghi toracici, cardiochirurghi, anestesisti, perfusionisti, infermieri, operatori socio-sanitari, immunologi, infettivologi, biologi, psicologi, professionisti del coordinamento donazione organi e tessuti e tante altre figure professionali che, con ruoli diversi ma tutti fondamentali, intervengono tutte le volte che si attiva la complessa macchina della donazione e trapianto d’organi.
“Gli interventi sono andati bene – spiega il professor Paladini – e ringrazio tutto il team per il grande impegno profuso in questi giorni. Per il gruppo trapiantologico senese sono stati quattro giorni molto intensi che hanno portato a questo risultato grazie ad un’équipe multidisciplinare affiatata e rodata nel tempo, in grado di affrontare tutte le problematiche che il percorso del trapianto può presentare prima, durante e dopo l’intervento. In due casi – prosegue Paladini – abbiamo attivato anche la circolazione extracorporea, grazie alla fondamentale collaborazione dei cardiochirurghi e dei perfusionisti. Inoltre, nell’ultimo intervento, abbiamo attivato l’urgenza nazionale, evento che si verifica quando un paziente in lista d’attesa presenta un grave peggioramento clinico. La paziente era stata trasferita a Siena dall’ospedale di Livorno, intubata circa due settimane fa e ricoverata presso il reparto di Rianimazione I del nostro ospedale, diretto dal professor Sabino Scolletta dove, dopo due giorni, è stata instaurata una circolazione extracorporea mediante l’ausilio dell’ECMO. Dopo due settimane di attesa – aggiunge Paladini – è finalmente giunto un donatore idoneo compatibile con la paziente. La donna è tuttora in prognosi riservata, ancora intubata e in ECMO, ma con buoni segnali di ripresa. Un grande ringraziamento – conclude Paladini – va alle famiglie dei donatori per la grande generosità, che permette di arrivare al trapianto”.
I pazienti sono affidati alle cure della UOC di Anestesia e Terapia Intensiva Cardiotoracica, diretta dal dottor Luca Marchetti e sono seguiti dall’UOC Malattie Respiratorie, diretta dalla professoressa Paola Rottoli, sia nel periodo preoperatorio che durante il follow-up e per tutte le necessità cliniche.