Arezzo - Cortona - Sansepolcro

A Sestino un’estate sotto il segno dello spirito.

Estate tempo di evasione, si dice. Evadere dalle corse e dalle cose quotidiane, dai soliti rumori, dai «cartellini» dell’ufficio. C’è un ritorno anche nei luoghi di origine, nei paesi delle antiche amicizie, dei panorami di un tempo per molti di quotidiane pasture con i greggi. L’estate di Sestino ha un ricco calendario di appuntamenti dettati dal cuore, da un attaccamento alla vita religiosa della piccola comunità. Si giocano sempre all’ombra del campanile: Messa solenne, spesso preceduta da altri momenti di preghiera, processione. E poi sul prato per la festa chiassosa e gustosa. Oltre ad alcune feste patronali, molte sono feste dedicate alla Madonna, in piccoli ma non dimenticati santuari o in antiche cappelle. Martedì 15 giugno c’è stata una levata mattutina per andare con alcuni chilometri di processione su un vecchio tratturo con l’infiorata al santuario della Madonna del Romituccio. Il 24 giugno, a Ville di San Donato, appuntamento per la festa di San Giovanni, legata a storie di promozione sociale per «lasciti» voluti da un antico benemerito sacerdote. Altri appuntamenti a Piego, a Monterone per l’Assunta, a Ponteranzo il 16 agosto, a Lucemburgo, a Colcellalto, a San Leone di Palazzi, a Presciano, ancora al Romituccio nella seconda domenica di settembre, a Santa Maria della Rocchetta, a S.Gianni, alla cappellina di San Cristoforo sullo spartiacque tra Foglia e Marecchia, a Santa Marina di Dese. Sestino, capoluogo, ha l’appuntamento più importante l’8 settembre per la natività della Madonna, organizzato dalla Confraternita di Misericordia. Questi giorni di un calendario scandito dai ricordi sono appuntamenti con quell’intimo sentimento di appartenenza religiosa, con un legame con pratiche religiose. È più facile parlare con quelle «immagini» che ognuno porta scolpite fin dall’infanzia, da quelle banche costruite dal falegname sull’aia, con incisi i nomi delle famiglie. L’estate è anche un tempo che ci è dato per riflettere sul nostro essere cristiani oggi, sul senso di appartenenza ad una chiesa assediata. Per sollecitare noi stessi verso l’impegno di una testimonianza forte, come ci ricorda il magistero della Chiesa. Un’estate concepita anche come un momento di «ritiro spirituale». Sulle aie, oggi come ieri, si ritrovano persone ormai in diaspora sui mondi più disparati. La porta della chiesa si riapre dall’alba al tramonto. I fiori che profumano l’orto e il campo che sonnecchia nella calura, entrano sugli altari. I preti sono rari ormai, ma c’è una stagione in cui la chiesa torna ad appartenere al popolo sparuto di Dio, quasi uscito dalla catacombe. Suona la campana, la vecchia campana, ed è già una catechesi che fa vibrare l’anima.Giancarlo Renzi