Cultura & Società
A Riondino e Montiroli la terza edizione del Premio alla memoria di Vittorio Taviani
Riondino è stato un giovane attore dei maestri cineasti di San Miniato.
Nel film “La Notte di San Lorenzo” vestì i panni di un personaggio che è rimasto un’immagine iconica di quella pellicola: il fascista trafitto dalle lance – scena impressa sulle locandine che hanno accompagnato la pellicola nel mondo – nella ricostruzione epica della battaglia del grano, sui colli di una San Miniato dilaniata dalla guerra civile, ma incamminata verso i liberatori.
Il Premio Vittorio Taviani (una statua in bronzo dell’artista Marcello Scarselli) è stato consegnato dal sindaco di San Miniato Simone Giglioli e dal presidente del Centro Cinema Taviani, Carlo Baroni, insieme ai figli di Vittorio, Giuliano e Francesca (in sala c’era anche Ermanno Taviani, figlio di Paolo) anche ad Umberto Montiroli, storico collaboratore dei due registi dal 1977 ad oggi: da «Padre Padrone» in poi, Montiroli ha catturato e fermato le immagini più belle dei set dei Taviani.
L’evento si è svolto a Palazzo Grifoni a San Miniato, sede della Fondazione Crsm. Un evento dalle tante emozioni, anche nel momento in cui la serata è entrata nel ricordo vivo del film “La Notte di San Lorenzo” che ha compiuto quarant’anni. Il Centro Cinema ha reso omaggio al capolavoro dei Taviani con un docufilm del regista Leonardo Casalini intitolato ’44: una carrellata di testimonianze di sanminiatesi che hanno frugato nei ricordi alla ricerca dell’orrore e della speranza che si palesò davanti ai loro occhi di bambini nei giorni in cui San Miniato finì a ferro e fuoco. Trenta minuti, realizzati con sensibilità e poesia: un autentico omaggio al valore della memoria della tragedia che ha segnato il Novecento.