Vita Chiesa

A PISA DAL 28 APRILE AL 1° MAGGIO IL CONGRESSO NAZIONALE DELLA FUCI

La Federazione universitaria cattolica italiana celebra a Pisa, dal 28 aprile al 1 maggio, il 58° congresso nazionale della sua storia, ormai lunga 110 anni. Si tratta di un incontro molto importante, perché la FUCI è chiamata a rispondere alle domande che giungono dal mondo universitario anche alla luce delle riforme – del 1999 e del 2004 – che lo hanno parzialmente cambiato. Le riforme hanno infatti comportato notevoli cambiamenti da un punto di vista organizzativo e hanno prodotto un arricchimento dell’offerta formativa attraverso l’aumento, o se vogliamo la proliferazione, dei corsi di laurea, ma non hanno toccato i temi di fondo che giustificano l’esistenza e le funzioni stesse dell’università. Deve occuparsi solo di formazione professionale, sebbene di alto livello, o deve essere anche la sede in cui si educano i cittadini alla partecipazione? Non si corre forse il rischio di dare troppa attenzione ai risultati? Il «saper fare» sembra avere preso il sopravvento sulla speculazione, sull’indagine e conseguentemente si assiste alla specializzazione – e talvolta alla frammentazione e alla parcellizzazione – del sapere. Ciò si riflette all’interno dell’organizzazione universitaria nell’accentuarsi della frattura disciplinare tra area umanistica e tecnico-scientifica.

Come si legge nelle tesi congressuali, ci troviamo dunque «di fronte a importanti sfide: la prima, di ordine culturale, è quella di promuovere la costante ricerca di interconnessioni tra discipline apparentemente distanti tra loro; la seconda, di ordine civico, obbliga ad interrogarsi sull’interazione tra il sapere e la società, senza la quale si rischia di formare individui senza legami, staccati dal contesto in cui vivono».

A discutere di questi temi, assieme ai delegati che giungono da 60 atenei, sono stati invitati il filosofo Salvatore Natoli, Guido Trombetti (CRUI), Claudio Gentili (Confindutria), Andrea Cammelli (Almalaurea), Fabio Pistella (CNR), Paolo Giuntella (RAI), Carlo Calandra (Univ. di Modena), Gilberto Capano (Univ. di Bologna).