Toscana
A LoppianoLab vince la vitalità della società civile
Grande sintonia con le parole di Papa Francesco a Cagliari: “affrontare con solidarietà e intelligenza questa sfida storica, all’Italia serve nuovo slancio per ripartire”. Ai lavoratori sardi il Papa ha detto che all’Italia «serve nuovo slancio per ripartire»e «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile».
Gli fanno eco i 2000 partecipanti di LoppianoLab (oltre ai 3000 circa che hanno seguito la manifestazione sui Social media) che hanno progettato un’Italia nuova negli oltre 20 laboratori, in dialogo con una trentina di docenti universitari, due ministri, un sottosegretario, tre magistrati, una cinquantina di giornalisti.
LoppianoLab 2013 non offre conclusioni, bensì azioni e progetti in partenza o in continuità perché frutto di quattro anni di lavoro in rete in tutto il Paese.
Come l’associazione Famiglie Nuove Onlus che ogni anno raccoglie oltre 6 milioni di euro per i progetti di adozioni a distanza o il fermento del laboratorio su cinema e arti figurative che ha visto la partecipazione di giovani film makers che vogliono far rete per produrre cultura e far crescere la società civile.
Buone notizie anche dal laboratorio sull’informazione dove è stato rilanciato il “Good News Day”, appuntamento annuale dedicato unicamente alla cronaca bianca in cui coinvolgere giornalisti su tutto il territorio nazionale per creare una rete di comunicatori al servizio della legalità e del bene comune oltre a progetti nelle scuole che stimolino partecipazione alla vita pubblica e spirito critico nei ragazzi. Dal laboratorio su immigrazione e intercultura è in partenza la costituzione di reti di cittadini che lavorano in sinergia con le istituzioni per avviare percorsi formativi e progetti e diffondere buone prassi, domandando alla politica sostegno e regolamentazione.
Dal mondo dell’economia e del lavoro, la proposta della Scuola di Economia Civile, assieme alla vita delle oltre 200 aziende che in Italia hanno abbracciato il progetto di Economia di Comunione si ripropongono come stile imprenditoriale, capace di contribuire al rinnovamento dell’economia italiana.