Firenze

A Firenze il pellegrinaggio dei vescovi ucraini nel segno di San Giovanni Crisostomo

Era il luglio del 1439, e nella ricca e indaffarata Firenze fecero la loro comparsa le delegazioni della Chiesa ortodossa, invitate per continuare il Concilio avviato anni prima a Basilea e proseguito poi a Ferrara, nel tentativo di riunificare Oriente e Occidente, ortodossi e cattolici, dopo il Grande Scisma del 1053. Le curiose vesti degli orientali affascinarono i fiorentini, tanto che furono poi immortalate dal Ghiberti sui pannelli della Porta del Paradiso, la stessa davanti alla quale, più di cinquecento anni dopo, il sindaco (ora Venerabile) Giorgio La Pira ricordava il Concilio di Firenze, facendone una prova della vocazione di luogo privilegiato di incontro tra fedi e popoli di Firenze, la sua «Città sul Monte».Ricordando entrambi, la parrocchia Ucraina Greco-Cattolica di Firenze ha organizzato, assieme alla Diocesi di Firenze e con il patrocinio del Comune, un pellegrinaggio dal 13 al 15 settembre, che vedrà arrivare al capoluogo toscano sua beatitudine il cardinale Svjatoslav Ševchuk, Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, accompagnato dai vescovi delle diocesi ucraine.Venerdì 13 settembre, il gruppo visiterà la Basilica della SS. Annunziata, celebrando l’inno Akathistos in ucraino e in italiano, cantato rispettivamente dal coro Felicio, che accompagna la delegazione, e dal coro Ecce Ancilla Domini dell’Annunziata. Sarà questa l’occasione per ricordare il sessantesimo anniversario del pellegrinaggio a Mosca e Kiev di Giorgio La Pira, così come il cinquantacinquesimo anniversario della visita a Firenze del card. Josyf Slipyj, amico di La Pira, perseguitato dal regime sovietico e morto esule a Roma.Il 14 settembre, festa di S. Giovanni Crisostomo, le cui reliquie sono conservate nella Cattedrale di S. Maria del Fiore, i vescovi visiteranno il Battistero di S. Giovanni, dove il coro Felicio ripeterà l’inno Akathistos in onore del santo, Dottore della Chiesa venerato ugualmente da cattolici e ortodossi.Domenica 15 settembre, in memoria del Concilio di Firenze, il cardinale Svjatoslav celebrerà assieme a tutti i vescovi e sacerdoti intervenuti e al cardinale Giuseppe Betori la Divina Liturgia Pontificale in cattedrale, celebrazione solenne accompagnata nuovamente dal coro Felicio e dal coro della Fraternità Monastica di Gerusalemme. Il pomeriggio, ancora per ricordare il pellegrinaggio di La Pira in Russia e Ucraina, e per celebrare il cinquantaduesimo anniversario del gemellaggio tra Firenze e Kiev, la delegazione ha in programma di incontrarsi col sindaco Dario Nardella a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento.Nel visitare Firenze, il cardinale Ševchuk e il suo gruppo si muoveranno sui passi che furono, nel 1439, del Cardinale Isidoro, all’epoca Metropolita di Kiev, animati dal medesimo spirito di unione, amicizia e riconciliazione che aveva mosso il primo, storico promotore della riunificazione delle due Chiese. Come ebbe a sottolineare lo stesso La Pira inaugurando una serie di conferenze al Salone dei Cinquecento sull’apertura del Concilio Vaticano II nel 1962, «l’unità e la pace della Chiesa e del mondo furono sigillate a Firenze nel 1439 (anche se non vi furono effetti immediati): ed anche oggi la pace e l’unità del mondo hanno, in qualche modo, a Firenze un domicilio di speranza e di attesa». Una speranza e un’attesa, quelle lapiriane, che nonostante divisioni, conflitti e inciampi che la storia continua a riservare, continuano a trovare in Firenze un ponte di incontro tra le Chiese di Oriente e di Occidente.