Italia

A Firenze il computer low cost per i bambini del terzo mondo

di Simone Pitossi

Parte da Firenze – per la prima volta in Italia – la presentazione di «One Laptop Per Child» (Olpc) Italia: il portatile pensato per i bambini, disegnato per imparare a imparare e sviluppato, in particolare, per piccoli dei paesi in via di sviluppo. E, elemento fondamentale, è un computer «low cost»: attualmente costa infatti meno di 200 dollari anche se l’obiettibo sarebbero i 100 biglietti verdi. L’appuntamento – organizzato dall’assessorato all’informatica – è per il 7 marzo nel salone de’ Dugento in Palazzo Vecchio. All’evento partecipa Nicholas Negroponte, fondatore del Massachusetts institute of technology (Mit) Media Lab di Boston ed ideatore del laptop chiamato «XO-OLPC».

«È un progetto educativo, non solo un semplice portatile» ha detto a più riprese Negroponte. Il laptop è infatti, secondo il suo ideatore, una risposta alla sfida globale di combattere l’analfabetizzazione, l’inclusione sociale ed il divario digitale. Il computer portatile incorpora le teorie costruzionistiche sviluppate per prime negli anni ’60 dal professore del Mit Media Lab, Seymour Papert, più tardi rielaborate da Alan Kay e aggiornate da Negroponte nel suo libro «Essere Digitale».

L’iniziativa nasce dall’assessorato all’informatica dell’amministrazione comunale fiorentina che ha deciso di aderire sul territorio locale all’iniziativa globale Olpc «Give 1 Get 1» (G1G1) promuovendo il «laptop XO» non solo per i bambini delle scuole fiorentine ma anche per i Paesi in via di sviluppo gemellati con il Comune di Firenze. Olpc Italia si sviluppa sul territorio italiano, partendo dal Comune di Firenze, attraverso modelli sinergetici tra scuole nazionali ed in paesi in via di sviluppo. Ciascun studente italiano che acquisterà un laptop, donerà un altro laptop ad un suo coetaneo di un’altra città del Sud del mondo. Mobilitando risorse e partner, Olpc Italia vorrebbe creare una rete di solidarietà civica internazionale, gestendo in prima persona l’implementazione ed il monitoraggio di tali progetti nei paesi in via di sviluppo. Durante la giornata sarà possibile assistere ad una dimostrazione sull’utilizzo e le principali funzioni che caratterizzano il laptop «low cost», nonché provare il notebook stesso e condividere la rete tra i vari computer collegati. Il progetto Olpc è stato fondato da Nicholas Negroponte con un nucleo di veterani del Media Lab, e ha presto coinvolto persone di talento e costanza eccezionali, provenienti dall’ambiente accademico, dalle belle arti e dalla comunità open source. Ogni individuo che partecipa porta con sé un insieme di capacità uniche, e una profonda passione per il progetto. La campagna «G1G1» presentata negli Stati Uniti a novembre, ha venduto sul territorio americano oltre 200.000 macchine in un mese e mezzo.

Il notebook che si ricarica con il soleIl piccolo computer portatile è stato concepito con l’obiettivo di offrire ai bambini di tutto il mondo la possibilità di ricevere un’educazione moderna, partendo da 3 idee semplici. La prima è che solo colmando l’enorme divario conoscitivo i Paesi poveri avrebbero potuto avvicinare lo sviluppo del mondo ricco. La seconda è che questo processo dovesse partire dall’infanzia, ossia dall’educazione di base. La terza era che il computer fosse il principe veicolo di trasmissione delle conoscenze. Il laptop di Negroponte ha alcune caratteristiche che lo rendono facile da usare, proprio come giocattolo. Viene azionato da una semplice manovella. Lo si ricarica con l’energia solare o con una pompa a pedale. E ha un sistema operativo basato sull’open source Linux. A sviluppare il progetto, nel 2005, fu l’organizzazione «One laptop per child» (OLPC), società no-profit del Delaware, creata da Negroponte e altri membri del Media Lab del celebre Mit. Il computer sarebbe stato venduto ai governi, i quali l’avrebbero distribuito ai ragazzi delle scuole. Il prezzo iniziale, in realtà, non è stato mai stato quello ipotizzato: adesso infatti siamo a 188 dollari. Tuttavia, l’obiettivo di venderlo alla cifra iniziale non è stato abbandonato. Comunque, il progetto è andato avanti ed è stato lo stesso Negroponte a consegnare il primo computer al presidente brasiliano Lula, nel novembre del 2006, a San Paolo.