Ragazzi cristiani, ebrei, musulmani che cantano, giocano, si scambiano doni. Si intitola L’unità della famiglia umana l’incontro che si svolgerà domenica 30 gennaio nel centro di Firenze e che è stato presentato questa mattina con una conferenza stampa, tenutasi nella Sala di Lorenzo di Palazzo Vecchio. La manifestazione è promossa dalla delegazione toscana dell’Azione Cattolica insieme alle comunità ebraiche di Firenze e Siena, alla comunità islamica della Toscana, alla Diocesi di Firenze, alle Chiese evangeliche e ortodosse di Firenze. Alla base spiega Enzo Cacioli, delegato regionale di Ac c’è l’intuizione che per far pace occorre riunire intorno a uno stesso tavolo i rappresentanti delle principali religioni. Abbiamo aderito subito perché ci è sembrato un modo valido di elaborare il concetto di interculturalità dichiara Joseph Levi, rabbino capo della comunità ebraica di Firenze . Abbiamo proposto il tema dell’unità della famiglia umana che è stato subito accettato perché in fondo quello che vogliamo realizzare è proprio l’unità del genere umano. Tutti noi esseri umani portiamo l’immagine divina in noi, e questo va ricordato innanzitutto ai ragazzi. Il percorso è iniziato a ottobre con due libretti, uno destinato agli educatori e uno ai ragazzi, nei quali erano raccolti la dichiarazione dei diritti del fanciullo, schede sulle varie religioni, brani significativi, canti e preghiere provenienti dalle varie tradizioni e scritti di Gandhi e Martin Luther King. Una metodologia che ha portato i ragazzi a conoscere le altre religioni e a prepararsi attivamente all’incontro fiorentino. Iniziare con i bambini è il modo migliore per avviare un percorso di convivenza proiettato nel futuro. Così Mourad Abderrezak, presidente del consiglio dei saggi della comunità islamica di Firenze e della Toscana, commenta l’incontro, su L’unità della famiglia umana, che si svolgerà domenica 30 gennaio nel centro di Firenze e che è stato presentato questa mattina con una conferenza stampa, tenutasi nella Sala di Lorenzo di Palazzo Vecchio. Abbiamo invitato i bambini prosegue Abderrezak – a visitare insieme una mostra fatta da loro e a scambiare un cibo unico per non creare diversità tra bambini che sono tutti uguali. E lo scambio di regali fatti da loro, come insegna il nostro profeta, è un strumento semplice per creare amore. David Buttitta, presidente del concistoro della Chiesa valdese di Firenze, sintetizza così l’iniziativa: Vogliamo comunicare a tutti che le religioni vissute come fedi profonde in Dio sono elementi di pacificazione e non di divisione, perché se un vero credente sa ascoltare Dio deve saper ascoltare anche gli altri uomini. I bambini sono il nostro futuro e sono loro che hanno il diritto a una vita migliore, dove il vicino non è un nemico ma una persona da cui imparare tante cose diverse da quelle della propria cultura e della propria religione. Come racconta Enzo Cacioli, in mattinata i ragazzi cattolici assisteranno alla messa celebrata dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Ennio Antonelli, nella basilica della SS. Annunziata, poi tutti insieme consumeranno il pranzo sotto i loggiati della piazza. Da lì partirà il corteo che, con musiche e canti, li porterà nel salone dei Cinquecento ad ascoltare il saluto del sindaco Leonardo Domenici, l’unico adulto ad avere la parola nell’occasione. Poi, dinanzi a numerosi sindaci e alle autorità religiose, i ragazzi commenteranno a loro modo l’unità della famiglia umana tramite la danza, il canto, la poesia e la drammatizzazione.Sir