Il branco plasmato da Ruowang, è stato spiegato, è un’allegoria della risposta della natura alle devastazioni e al comportamento predatorio dell’uomo nei confronti dell’ambiente. ‘Lupi in arrivo’ rappresenta quindi una critica nei confronti di un mondo votato all’autodistruzione e i lupi sono un appello alla salvaguardia ambientale di tutto il pianeta. Primo evento in uno spazio pubblico all’aperto che vede impegnati il Comune e gli Uffizi dopo i mesi di lockdown, Lupi in arrivo interagisce con l’architettura cittadina, con i suoi abitanti o con chi è di passaggio.Secondo Ruowang, considerato uno dei maggiori artisti cinesi contemporanei, “per insegnare amore e rispetto per l’arte alle nuove generazioni il metodo migliore è far entrare l’arte nella vita quotidiana, rendendo i musei sempre più accessibili e non solo. È importante costruire una cultura del bene comune”. Il progetto, organizzato grazie a Matteo Lorenzelli, titolare della galleria milanese Lorenzelli Arte, è stato ideato in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese e reso possibile dalla collaborazione tra Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze. L’installazione è stata presentata nella sala bianca di Palazzo Pitti. “Il branco di lupi che si accinge ad entrare nel palazzo attraverso il portone centrale – ha detto Schmidt – ci ricorda immediatamente il cupo contrattacco della natura nel classico ‘Gli uccelli’ di Alfred Hitchcock, ma richiama alla nostra mente anche la recentissima esperienza di tante specie selvagge rientrate in città durante il lockdown. È la metafora del rapporto uomo-natura”. Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “questa imponente installazione conferma Firenze come città d’elezione in Italia per l’arte pubblica”. Prima di arrivare in Toscana, i lupi di Ruowang avevano invaso Napoli.“Nonostante l’aspetto apparentemente minaccioso, sono stati avvicinati da decine di migliaia di cittadini e di turisti – ha spiegato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris -, che hanno voluto fotografarsi con loro”. Questa mostra – ha detto il console cinese Weng Wengang – rappresenta la prima attività tra Cina e Italia dopo la pandemia” e “riveste un significato molto particolare perché ha avvicinato il popolo italiano e quello cinese attraverso l’arte”.