Cultura & Società
A Campi Bisenzio e Montepulciano il Don Giovanni di Mozart-Gazzaniga
L’evento è presentato nel cartellone della XXVII Stagione Concertistica dell’Ensemble San Felice, in collaborazione con Teatrodante Carlo Monni e Cantiere Internazionale d’Arte Montepulciano. Il gruppo vocale e strumentale è formato da giovani talenti provenienti da tutto il mondo che affiancano importanti artisti quali il soprano Susanna Rigacci, il baritono Marcello Lippi, il basso baritono Claudio Ottino e il violinista Pietro Horvath. La direzione musicale è affidata a Federico Bardazzi, la regia è di Andrea Bruno Savelli. Di grande suggestione le scenografie virtuali ideate da Carla Zanin e realizzate da Ines Cattabriga, con effetti visivi giocati su due piani espressivi: la Pop Art per Gazzaniga e le atmosfere Cyber per le scene mozartiane.
I costumi sono a cura di Giulia Gianni.
Il Direttore Federico Bardazzi interpreta la partitura del Gazzaniga in chiave brillante senza incedere in leziosismi e incastona le pagine mozartiane con un taglio drammatico e sferzante.
Wolfgang Amadeus Mozart Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni
La connessione tra le due opere nasce già dalla loro prima rappresentazione: il 5 febbraio 1787 a Venezia al Teatro San Moisè il Don Giovanni Tenorio di Gazzaniga e sulla scia del suo grande successo, a distanza di pochi mesi, il 29 ottobre dello stesso anno a Praga presso il Teatro degli Stati Il dissoluto punito di Mozart. L’opera di Gazzaniga godette all’epoca di un successo superiore al Don Giovanni mozartiano e dopo Venezia, fu ripresa a Bologna, Milano e Torino, Lisbona, Londra e Madrid.
Canone inverso
Nello svolgersi delle successive scene la ferita di Don Giovanni si acuisce lentamente e inesorabilmente. Quando Don Giovanni crede di incontrare la statua del Commendatore nel cimitero in realtà vede la sua ombra; nel finale Don Giovanni non muore inghiottito dalle fiamme dell’inferno, ma per l’aggravamento della sua ferita.
Nell’intento di restituire l’autentica dimensione tragica degli eventi, lo spettacolo si conclude con la morte di Don Giovanni: un finale che forse Mozart e Da Ponte stessi avrebbero preferito, senza i condizionamenti sociali del loro tempo che nel sestetto conclusivo Questo è il fin di chi fa mal… esprimono una vera e propria “sentenza morale” e il (cinico) sollievo per la vendetta compiuta.
L’iniziativa si svolge in collaborazione con Konzert Opera Florence, Centro Studi Musica & Arte e Accademia Musicale di Firenze e con il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
luci a cura degli allievi del Corso Sound & Light
Leporello Claudio Ottino baritono
Donna Anna Susanna Rigacci soprano
direttore di scena Angelica Rindi
disegni per le videoscenografie Elena Geppi
elaborazione immagini e videoproiezioni Federico Orsini
tecnici luci Claudio Barone, Andrea Cardelli, Anna Galeno, Ettore Mariotti