Toscana
TOSCANA, DIVENTA GRATUITA LA TERAPIA ORMONALE PER TRANSESSUALI
“La Toscana ha sempre riservato una grande attenzione all’assistenza farmacologica essenziale dovuta alle persone portatrici di patologie e disturbi rari. E’ una questione di diritti e di civiltà. Ed è proprio il caso anche di coloro che sono soggetti da disturbo della identità di genere. Con la delibera approvata dalla giunta regionale abbiamo dato concreta attuazione alla legge nazionale n.164 del 1982 sulla rettificazione dell’attribuzione di sesso, confermiamo i principi sanciti nello Statuto regionale e dalla legge regionale contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Parlare di una possibile “corsa all’ormone” o di eventuali “sacrifici” a scapito di altri farmaci è grottesco e senza alcun riscontro con la realtà”. Così l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi spiega i contenuti della recente delibera che assicura gratuitamente il necessario trattamento farmacologico a coloro che intraprendono, avvelendosi di una legge dello stato, il lungo, difficile e doloroso percorso del cambiamento di sesso, che culmina con un atto chirurgico.
Secondo la relazione della Commissione terapeutica regionale, sulla cui base si è mossa la decisione della giunta, si tratta di un disturbo assai raro: si stima che in Italia interessi una persona ogni 50.000 abitanti, quindi il massimo 70 persone in tutto. In Toscana dall’ottobre 2005 ad oggi sono stati effettuati due intervbenti chirurgici di questo genere. Attualmente sono in trattamento presso il Servizio Sanitario Regionale 30 persone, 20 a Firenze e 10 a Pisa. Le terapie farmacologiche necessarie costano 10 euro al mese per paziente, 120 euro l’anno, quindi 3600 euro l’anno, lo 0,0003 della spesa farmaceutica regionale. “Lo Stato italiano – riprende l’assessore Rossi – ha regolamentato con la legge del 1982 il diritto delle persone alla cura di questo disturbo e le modalità di accesso all’intervento, che è riconosciuto nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza”. In partica le persone vengono prese in carico da una équipe di medici, psicologi e psichiatri. Dopo un lungo periodo di colloquio e di terapia, e dopo l’accertamento che il paziente è affetto da questo disturbo cronico e complesso, l’interessato puo’ far richiesta al tribunale per un “adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico”, che deve essere autorizzato con sentenza del tribunale stesso. La stessa legge disciplina anche il cambiamento anagrafico. “Con la delibera – prosegue l’assessore – abbiamo quindi colmato un vuoto di assistenza, quella farmaceutica, che mancava per completare la presa in carico dei pazienti affetti da questo disturbo. Si tratta di persone che hanno diritto alla cura al pari di tutti i cittadini e la cui condizione non deve venire genericamente confusa con quella dei travestiti o dei viados. Ricordo, ad esempio, che con una delibera che ha suscitato assai minore scalpore il Servizio sanitario regionale ha pagato 500 mila euro per la cura farmacologica di una persona affetta da una patologia rara. Parliamo di atti doverosi e civili. Ben altri sono, in concreto, i problemi del contenimento della spesa farmaceutica, che comunque in Toscana riusciamo a controllare, assicurando più prestazioni, e mantenendone la crescita a un livello nettamente inferiore alla media nazionale: nel 1995 la nostra spesa pro capite era dell’1,1% inferiore alla media nazionale; nel 2005 lo è del 15,2%. (cs-sc)