Opinioni & Commenti
Giornata per la vita: l’uomo, uno di noi
Così nel 2013, nel pieno della grande crisi economica, il messaggio dei vescovi italiani auspica che la luce proveniente dai «valori non negoziabili» susciti energie capaci di risolvere anche i problemi economici e sociali del momento.
Ma, alla base di tutte le «giornate» vi è un comune unico principio, che esige di non rassegnarsi alle crescenti aggressioni contro la vita umana: l’uomo è sempre uomo, uno di noi, portatore di una dignità così grande da non poter essere misurata e quindi da non poter essere oggetto di paragone in termini di quantità maggiore o minore. Su questo si fonda l’affermazione dell’eguaglianza di tutti gli esseri umani, proclamata in tutti i più importanti documenti del nostro tempo, ma, purtroppo, continuamente traditi quando si accetta la discriminazione di alcune particolari categorie di uomini, quali sono, in particolare, i bambini non ancora nati.
Perciò è simbolicamente importante che la 35ma «giornata» coincida con un rinnovato avvio dell’iniziativa dei cittadini europei denominata «Uno di noi», che intende risvegliare la coscienza dei popoli volgendo lo sguardo sull’essere umano nel suo primo comparire nell’esistenza, quando lo chiamano embrione. In tal modo si intende ottenere l’impegno dell’Unione Europea a non finanziare mai più azioni che nel mondo attuano o propagandano l’uccisione di bambini non ancora nati, come avviene con l’aborto e con la distruzione di embrioni generati artificialmente in provetta. Il recente Trattato di Lisbona impone una discussione su questo punto se sarà raggiunto entro la fine del prossimo ottobre almeno un milione di adesioni in almeno 7 Stati membri dell’Unione Europea al quesito che un apposito comitato organizzativo ha presentato e che è registrato sul sito www.oneofus.eu.
Ma è necessario un consenso popolare molto più vasto affinché la voce di chi non ha voce divenga una «gran voce», che non può essere censurata. Perciò la Giornata per la vita è una occasione da non perdere per ottenere subito un gran numero di adesioni. Il sostegno può essere dato sottoscrivendo il quesito sull’apposita scheda cartacea che si potrà trovare nei luoghi a ciò destinati oppure utilizzando l’apposito sito internet www.oneofus.eu.
In un momento in cui in Italia i cattolici sono stati più volte autorevolmente invitati a rendersi unitariamente presenti nella vita pubblica, stretti attorno ai «valori non negoziabili», è motivo di conforto constatare che i dirigenti di tutte le associazioni e movimenti cattolici hanno sottoscritto un appello a sostegno di questa iniziativa. Un vero rinnovamento civile e morale ha bisogno di tutti, credenti e non credenti, ma se non sono uniti i cattolici, non è pensabile una unità più grande. Forse lo sguardo sul più piccolo e povero tra gli uomini potrà essere il punto di partenza per un risveglio di energie morali di cui abbiamo bisogno non solo per ragioni etiche e religiose, ma anche per ragioni civili e sociali. Perché, come ha scritto Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, «la questione antropologica è divenuta questione sociale».