Opinioni & Commenti
La paura degli israeliani premia Sharon
Se i laburisti manterranno le promessa fatta da Mitzna di non allearsi mai più con Sharon, il premier vincente sarà costretto a formare un’alleanza di centro destra con i partiti religiosi ultraortodossi. In questo caso Sharon dovrà rinunciare a cercare un appoggio di quel partito Shinui che, con la sua polemica contro le organizzazioni religiose, ha rappresentato la vera sorpresa di una elezione che vede questo partito centrista-populista a ridosso del partito laburista. E se l’alleanza sarà cercata solo in direzione della destra, Sharon dovrà fare i conti anche con chi da questo lato propone non solo la rioccupazione, ma anche l’espulsione dei palestinesi dai territori occupati. In questa eventualità perfino l’amministrazione americana potrà difficilmente concedere quei 12 miliardi di dollari (il doppio di quanto la Casa Bianca ha promesso l’anno scorso all’intero Terzo mondo) di cui Sharon ha urgentemente bisogno per continuare la sua offensiva e per affrontare una crisi economica sempre più grave.
E’ quindi più che probabile che la vittoria di Sharon diventi alla fine troppo esagerata per governare e per garantire stabilità. La prospettiva di nuove elezioni a breve termine non è da scartare. Le convulsioni politiche rispecchiano fedelmente la drammaticità di una crisi in attesa di una svolta ancora di là da venire.