Opinioni & Commenti
Se Bossi si rimette in canottiera e imbraccia il cannone
E così, lasciato nell’armadio il doppiopetto, s’è rimesso in canottiera. Come ai bei tempi, ai raduni di Pontida o alle fonti del dio Po. A quei furbacchioni di immigrati che si stipano in vecchie barcarole per mimetizzarsi meglio e a migliaia invadono l’Italia, facciamo vedere chi siamo e quanto valgono le nostre radici cristiane: «Al secondo o al terzo ammonimento, pum…, parte il cannone. Senza tanti giri di parole. Il cannone abbatte chiunque. Altrimenti non la finiamo più». E per far capire che la «Lega non scherza» ha messo sotto tiro anche il povero Cavaliere, che di gatte da pelare ne aveva fin troppe.
Lui, Silvio, ha cercato inutilmente di tranquillizzarlo. Gli ha spiegato che è tutta colpa dei tg, che «aprono su Lampedusa». Gli ha ripetuto che «la nostra è probabilmente la situazione migliore in Europa». E gli ha anche spiegato il suo piano. Intanto dal 2004, non arriveranno più extracomunitari da una decina di Paesi, come Ungheria, Polonia, Malta o Cipro. E poi dal 2007 neanche dalla Romania e dalla Bulgaria. Per la Turchia e Israele il semestre che inizia sarà decisivo. Dopo aver portato la Russia nella Nato, il suo sogno è portare in Europa tutta l’Africa e l’Asia, così col piffero che arriveranno extracomunitari.
Ma il Bossi questa volta non si lascerà fregare. E insiste perché venga nominato un commissario per attuare la sua legge. Il candidato c’è già, Giancarlo Gentilini, quello che gli avversari politici li appenderebbe a un chiodo. Come sindaco di Treviso ha studiato il modello svizzero e l’ha messo in pratica. Avete mai sentito parlare dell’arrivo di una nave o di un gommone di profughi a Treviso? Mai, perché Gentilini il suo mestiere lo conosce. Il suo programma lo ha già spiegato: «Blindiamo con l’esercito i confini nazionali, incendiamo i Comuni per stanare i clandestini e affondiamo le navi che li hanno fatti arrivare in Italia».
E se Tremonti lo pugnalasse alle spalle tagliandogli i fondi per le palle dei cannoni ha già una carta di riserva, già sperimentata a Treviso: basta riempire le spiagge di Lampedusa di panchine verdi con la scritta: «vietate agli immigrati».