Opinioni & Commenti
La famiglia, il nostro paletto allo Statuto regionale
Sugli aspetti che più attengono al funzionamento degli organi di governo elezione diretta del Presidente della Regione, rafforzamento del ruolo del Consiglio regionale, tutela delle minoranze sembra esserci già un ampio accordo. Anche sull’aumento dei Consiglieri un’intesa è vicina: si tratterebbe solo di stabilire l’entità. Questo, si dice, per assicurare efficienza e rappresentatività, anche se il maggior numero non garantisce di per sé l’efficienza e la rappresentatività sarà fortemente indebolita da un’eventuale e ormai probabile abolizione della preferenza nella futura legge elettorale.
I punti ancora controversi però sono quelli che più di altri hanno un risvolto valoriale: la famiglia è tra questi, perché qui emergono, e si scontrano, visioni diverse e spesso contrapposte. Il confronto è quindi necessario, ma nella chiarezza delle posizioni sia da parte delle forze politiche che delle varie espressioni della società, anche perché il dibattito nella Commissione è ancora aperto e niente è definitivo.
In quest’ottica ci sembra opportuno ribadire la nostra posizione, anche sulla scorta di quanto espresso dal documento dei Vescovi toscani, presentato nell’ottobre 2003.
La famiglia fondata sul matrimonio deve essere adeguatamente valorizzata, sostenuta e favorita dalle Istituzioni e non può mai essere equiparata ad altre forme di convivenza, non per un discorso confessionale, ma perché riveste «un ruolo essenziale nel cammino della nostra società», ruolo che in uno Statuto non può essere misconosciuto.