Opinioni & Commenti
Africa, un continente abbandonato a guerre e carestie
Le guerre, come si sa, danneggiano con la interruzione delle comunicazioni e dei rapporti anche i paesi vicini. E tuttavia anche i paesi che non sono stati toccati da conflitti sono in genere rimasti ai margini di uno sviluppo che pure nello stesso periodo ha investito altre parti del mondo. Il crollo dei prezzi delle materie prime, esclusi i combustibili, negli ultimi dieci anni ha ridotto ancora di più le risorse dei paesi africani. Nello stesso periodo gli aiuti all’Africa si sono dimezzati da 24 a 12 miliardi di dollari. Questa crescente avarizia dei paesi sviluppati ha trovato un pretesto nella purtroppo non infrequente corruzione dei governi africani, come dimostrano alcune recenti denunce sullo storno della rendita petrolifera in paesi come l’Angola, il Congo e la Guinea.
Ma anche quando ci si trova di fronte a proposte serie e garantite sul piano del buongoverno come il progetto Nepad presentato da diversi paesi africani per attirare investimenti stranieri o la proposta ripetuta al vertice di Cancun dell’anno scorso per un minore protezionismo del mondo occidentale nei confronti dei prodotti africani, l’Occidente continua a fare orecchi da mercante.
Così, fra stati dittatoriali e stati inconsistenti in preda alla guerra civile, tra liberismo dei mercati e debolezza nello scambio, tra emergenze costanti e assistenzialismo infinito, tra guerre che producono povertà e povertà che produce braccia per la guerra, l’Africa sembra incapace di risalire la china nemmeno con il rimbalzo di chi ha toccato il fondo.
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