Opinioni & Commenti
Elettori a caccia di uno spazio di autonomia
Dev’essere però, per quanto possibile, una partecipazione informata sui programmi che i diversi partiti e schieramenti presentano, cercando di cogliere il progetto che li anima e li vivifica, da cui emerge il tipo di città che si vuol costruire e a quale Europa si vuol dare vita. E non è facile. Nei vari programmi le promesse si sprecano e prevale una certa genericità. Eppure è importante discernere, soprattutto per quel che riguarda l’Europa, che va vista in rapporto ai grandi orizzonti e ai gravi problemi internazionali e non certo in una dimensione prevalentemente mercantile.
In quest’ottica i cattolici possono, e sotto certi aspetti debbono, guardare con interesse preferenziale a quei candidati, ovunque collocati, che per il loro esplicito e veritiero riferimento all’ispirazione cristiana e per la loro moralità e competenza danno maggiori garanzie di rappresentarli.
Il votare resta comunque, oggi più di sempre, una scelta personale e per molti sofferta. È però un diritto-dovere che va esercitato con responsabilità, vincendo le delusioni, anche giustificate, che l’attuale classe politica nel suo insieme ci riserva. In democrazia è il voto che determina i cambiamenti.