Opinioni & Commenti
Il creato non è più grande del Creatore
Per l’Arte di Virgilio e di Dante, invece, si procede a scolorite immagini, sciacquettate ombre in debolissima voce per non urtare la suscettibile tolleranza degli edotti. Maraviglia incontenibile che versicola se stessa in torme di libretti a stampa. Poesia: arte di anoressici e bulimici della parola e della scrittura.
L’umanità è traboccante dolore, inguaribile piaga, agghiacciante lamento nella notte buia. Ma è davvero così? Il Creatore del mondo è sgusciato via dalla sua creazione? E quando? E perché? Oppure il nostro senso della Fede ha subìto un oltraggio troppo forte o forse l’usura del tempo sgretola le nostre più intime certezze? Al tempo! L’oro si prova col fuoco. Ma intanto l’acqua travolge e fa strage. Sciagura che infetta di ruggine dubbiosa ogni nostro sublime parlare. L ‘ecumene sprofonda, le terre emerse, asciutte tornano d’improvviso a chiudersi nel loro manto equoreo: micidiale e assurda iniziativa ai nostri occhi. Di colpo svanisce la speranza. Questa creazione non è più amica. Non è più l’ameno spettacolo da casa vacanze. Il francescanesimo d’accatto periclita, frana il castello di pan di zucchero, affonda la nave degli spensierati e dei gaudenti, qui ben ancorata nel pensiero occidentale, ma affogano davvero le creature di martoriate terre e di paradisi a pagamento. Strano destino quello dell’occidente riguardo al paradiso in terra.
Dunque bisogna soccorrere i sopravvissuti della catastrofe nel Sud-est asiatico e maggiormente quelli che, qui da noi, non piangono né al canto funebre, né alla musica sublime degli amici dello Sposo. Inchiniamoci con il timore dei Santi e la fiducia di una creatura svezzata in braccio a sua madre.