Opinioni & Commenti
E la scienza non può esaurire le domande di significato
I suoi discorsi sono stati letti sotto prospettive diverse da ascoltatori differenti. Per esempio, Luigi Accattoli sul Corriere della Sera dell’11 settembre sottolinea il richiamo del Papa nella messa celebrata a Monaco: «L’Occidente sordo a Dio spaventa le altre religioni; Asia e Africa si sentono minacciate dal nostro cinismo».
È questa la malattia dell’Occidente: ci contentiamo di traguardi provvisori e parziali e abbiamo paura di radicalizzare la nostra ricerca, depurandola di tutto quel che «non vale la pena».
Invece il Rettore dell’Università di Ratisbona ha messo a fuoco il tema del rapporto fra scienza e fede. Su questo tema il Papa ha sviluppato riflessioni importanti nel corso della sua vita di pensatore; tant’è che nel preparare un libro di frontiera fra scienza e fede per i giovani (vedi I simboli e la realtà, Jaca Book, Milano 1990) mia moglie Iva ed io avevamo citato ampi stralci da testi di Ratzinger.
A questo punto ritengo che il modo più appropriato di presentare il pensiero del Papa sia far parlare lui stesso, ricorrendo a un suo testo di qualche anni fa, Fede, verità, tolleranza, presentato a Lugano dall’allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Ne riporto stralci che ho ritenuto correlati a quanto riproposto in quest’ultimo viaggio.