Opinioni & Commenti

Un giornale come luogo d’incontro e di aggregazione

di Alberto MigoneLa Federazione dei settimanali cattolici (Fisc) celebra a Roma dal 23 al 26 novembre con un Convegno, che si concluderà con l’udienza del Papa, i suoi 40 anni.È certamente un momento importante per ripensare al cammino fatto, nel ricordo di quanti hanno voluto e costruito questo collegarsi dei nostri giornali in una federazione di cui oggi emerge sempre più l’importanza e il valore. Ma è soprattutto un’occasione per interrogarsi con franchezza sul ruolo che oggi siamo chiamati a svolgere, in un tempo che conosce problematiche e sfide sempre nuove.

Questa è del resto la storia profonda dei nostri giornali che proprio per essere «giornali della gente e tra la gente» si sono sempre sforzati di scoprire, evidenziare e anche offrire risposte ai problemi che via via emergevano: sempre alla luce del Vangelo e del Magistero della Chiesa, ma anche attenti alle voci più autentiche del mondo laico. E oggi cosa c’è chiesto? Forse proprio di far comunicazione in modo diverso. Subissati dal moltiplicarsi di notizie si rischia paradossalmente di essere poco informati o informati con parzialità su quel che veramente conta, incide, determina.

Offrire quindi un’informazione che rispetti la giusta gerarchia degli avvenimenti – meritano proprio tante prime pagine certi «matrimoni» definiti del secolo anche se spesso sono solo di stagione? – e sappia anche dare quel necessario approfondimento che aiuta a capire, a riflettere e a valutare, offrendo anche una chiave di lettura, proposta e non imposta, e che nel nostro caso si ispira senza nascondimenti al Vangelo. Fare informazione dunque con serietà e verità, quand’anche fosse scomodo, con uno stile che non enfatizza, facendo diventare tutto spettacolo. In fondo oggi ad un giornale cattolico si chiede di essere per molti aspetti alternativo.

Non è impegno da poco – far parte del coro spesso giova – ma è essenziale, se vogliamo proporsi anche ad un pubblico che, pur non vivendo all’ombra del campanile, si rende conto che è importante informarsi a più voci, compresa quella cattolica. Ma ci è chiesto anche qualcos’altro. Viviamo in una società in cui sono sempre meno i valori etici largamente condivisi: questo la rende fragile e violenta. Ma anche il mondo cattolico è attraversato da tensioni. Le opzioni politiche diverse, anche se in gran parte legittime, hanno determinato contrapposizioni rancorose che si sono ripercosse nella stessa comunità ecclesiale.

Per questo il dialogo-confronto è sempre più necessario, ma è difficile costruirlo nella diffusa carenza di luoghi di incontro e di aggregazione. Il giornale cattolico può diventarlo, offrendo spazi e occasioni, senza alcuna presunzione di offrire risposte risolutive, ma nello sforzo sincero di proporre spunti di riflessione che possano aiutare le tante persone disorientate.

Sono queste… le dichiarazioni di intenti, con cui ci rivolgiamo ai lettori che, rinnovando l’abbonamento, vogliono camminare con noi anche per il 2007 e a coloro che per varie distribuzioni straordinarie tra cui quella collegata alla Colletta alimentare vedono forse per la prima il Settimanale.

Il settimanale cattolico luogo di dialogo di una realtà frammentata