Opinioni & Commenti
Alla ricerca del tempo da ritrovare
Il 19 febbraio in tutto il mondo si festeggerà la Giornata della lentezza, «un modo nuovo dicono i promotori per celebrare la bella sensazione di riappropriarsi del proprio tempo». L’iniziativa, crediamo, lascerà il tempo che trova (tanto per restare in tema), ma ci offre l’occasione per riflettere proprio sul «riappropriarsi del tempo» soprattutto in chiave cristiana.
È una delle malattie e una delle contraddizioni del cosiddetto «nostro Occidente»; è un ridicolo ma anche tragico paradosso. Abbiamo compresso al massimo i tempi, ma non già allo scopo di aver più tempo per vivere, per far bene le cose, per amare di più e meglio, per godere di questo bene mirabile ch’è la vita. Ma, al contrario, elaboriamo sempre più raffinati e costosi sistemi di risparmiar tempo al fine di guadagnarne quanto più è possibile e reinvestirlo. Ora, fate caso ai verbi che ho usato: «risparmiare», «guadagnare», «reinvestire».
Infatti, secondo l’abusato adagio, «il tempo è danaro». Che a noialtri occidentali non basta mai: e lo guadagnamo non per impiegarlo secondo i nostri bisogni e magari i nostri capricci e piaceri. No: egli è il nostro dio e il nostro re, ci tiranneggia ma non ci soddisfa mai, più ne abbiamo e più ne vorremmo. Ma ogni tanto Dio ci ricorda che il Padrone è Lui. A volte basta poco: uno spavento, un’improvvisa passeggera fitta di dolore, un sogno o un presagio, il riaffiorar d’un ricordo, la ricomparsa d’una persona amata, la voglia inspiegabile di riveder un vecchio amico o di tornare in un certo luogo. Altre invece è la brutta caduta, il grave infortunio, la seria malattia che impongono un alt di quelli con cui non si mercanteggia. E càpita allora, dopo i primi momenti di disappunto o addirittura di disperazione, di tornar a vedere con occhi nuovi e migliori le cose.
Magari si può perfino reimparar a pregare, noialtri cristianucci che la domenica guardiamo nervosi l’orologio se l’omelia dura qualche minuto più del previsto.
C’è molta gente saggia, al mondo. Quelli dello slow food, ad esempio. Reimpariamo a vivere, riappropriamoci del tempo, smettiamola di voler convertirlo di continuo in moneta. Reimpariamo dal Vangelo e da Agostino due grandi verità: la prima, che il tempo è distensio animi; la seconda, ch’esso appartiene a Dio e a Lui solo, e che per quanto ci sforziamo noi non potremo mai aggiungervi nemmeno un secondo di vita.