Scout, vecchi di un secolo, ostinati vanno avanti

Hanno cent’anni e per fortuna di tutti noi si ostinano ad andare avanti, suscitando un sospetto: e se fossero loro i più moderni di tutti? Se Robert Baden Powell avesse visto più lontano e più in profondità di quanto gli osservatori superficiali neppure sospettano? Il fatto è che Baden Powell puntava dritto al cuore degli uomini, e degli uomini più giovani; ne scandagliava i bisogni e le aspirazioni più profondi; e dava risposte non appiattite su mode passeggere.

Ad esempio, era convinto che i giovani andassero presi sul serio e bisognasse dar loro fiducia. Una fiducia ragionata e consapevole, non irresponsabile. Ma fiducia. Magari fossimo capaci di farlo pure noi oggi, di più, tutti quanti. Era poi convinto che educare non fosse un vezzo e neanche un’attività limitata a una stagione o a momenti circoscritti della vita. Gli adulti veri, che sanno sul serio in che cosa consista essere adulti, accettano la sfida dell’educazione. Non vi rinunciano anche se è difficile, scomoda, talvolta avara di soddisfazioni. Fanno gli adulti, consentendo ai giovani di fare i giovani.

E allora va bene, pensiamoli pure come «bambini vestiti da cretini guidati da cretini vestiti da bambini», secondo la perfida definizione che ne diede George B. Shaw, che forse fu un bambino triste che desiderava essere scout e mai gli fu permesso di diventarlo. La realtà è che se un futuro c’è, e se appartiene a qualcuno, è un futuro che appartiene ad adulti e giovani di quella specie, gente che accetta di mettersi sulla strada, senza lagnarsi della fatica del camminare, ma godendo della gioia di farlo insieme, sulle spalle uno zaino carico di valori, puntando dritti a una meta.

Continuate ad andare avanti, ostinati. E buona caccia!

L’esperienza scout nel ricordo di due politici toscani