Opinioni & Commenti

25 febbraio: un giorno per una vita più lenta

di Umberto Folena

Avete cominciato a leggere queste parole? Felici di avervi con noi. Però questo è un articolo particolare. Per leggerlo bisogna mettersi comodi. Se siete in piedi, sceglietevi la poltrona preferita. La luce è giusta? Dev’essere giusta, che non vi faccia spalancare né strizzare gli occhi. Spegnete il cellulare: la telefonata che vi cambierà l’esistenza non arriverà nei prossimi dieci minuti. Dieci minuti per un articolo così breve? Certamente, perché va letto sorseggiando un tè – in foglia, non in bustina – se è pomeriggio, una tisana se è sera. Perché tutto ciò? Per un minimo di coerenza. Stiamo infatti per invitarvi a considerare, senza fretta, la possibilità di aderire alla seconda Giornata mondiale della lentezza, in programma venerdì prossimo. Non ne avevate mai sentito parlare? Ovvio, certe notizie si prendono il loro tempo e viaggiano con tutta calma.

In effetti ne sappiamo poco pure noi. Il sito www.vivereconlentezza.it non brilla per frenesia e quindi vi troviamo qualche notizia sulla Giornata del 2007 e quasi nulla sulla prossima. Si sa che sono coinvolte anche due città toscane: Massa Marittima e Follonica. Ci sarà una manifestazione a New York ma chissà se i partecipanti arriveranno in tempo: ci andranno in vapore? Ma per chi conduce una vita normale e venerdì prossimo avrà una normale giornata di lavoro, e in famiglia, il saggio invito a prendersela comoda può essere declinato con fantasia e creatività. Basterà ad esempio ascoltare un po’ di più gli altri e parlare con loro più a lungo; andare al lavoro a piedi o in bici, se possibile; scrivere le email senza abbreviazioni, cominciando con «cara» o «caro» scritti per esteso, e salutando alla fine. Al bar, scambiare due chiacchiere con il barista. Cose così.

Una Giornata della lentezza è utile. Serve a domandarci: ma dove lo mettiamo tutto il tempo che risparmiamo? I mezzi di comunicazione sono sempre più rapidi; noi giornalisti poi, con i computer, rispetto ai tempi della biro o delle macchine per scrivere siamo delle schegge; in cucina, i forni a microonde accelerano i tempi di cottura, aiutati dai cibi precotti. Ma, appunto, tutto questo tempo guadagnato dove va a finire? Non si sa. Infatti più andiamo veloci, e più siamo sollecitati ad accelerare. Siamo più produttivi? Forse. In compenso siamo più soli e tristi, almeno a giudicare dal consumo di psicofarmaci.

Quelli che vivono con lentezza, convinti di vivere meglio, si sono dati 14 comandalenti (non è un refuso, c’è proprio la elle al posto della emme) e alcuni consigli. Ad esempio, ogni tanto scrivi una lettere usando il pennino, in bella calligrafia; guarda le nuvole; osserva con attenzione un fiore; leggi a tuo figlio o a tuo nipote una fiaba senza omettere alcun particolare. Cose troppo stravaganti? Si può cominciare spegnendo il televisore. In questo momento, ad esempio, è acceso? Avete letto questo articolo con la tv accesa? Avete proprio bisogno di aderire alla Giornata della lentezza. A meno che non foste sintonizzati su Discovery Channel, documentario sulla vita sfrenata dei bradipi.