Opinioni & Commenti
I «Calciatori Panini» fanno i conti con la crisi
di Umberto Folena
Calciatori Panini, presenti! Allineati e sorridenti e abbronzati, infatti li hanno fotografati l’estate scorsa. Implacabilmente puntuali. Quarantasette anni fa, sull’album della prima edizione svettava con un formidabile colpo di testa il milanista Niels Liedholm. Quest’anno c’è un giovanotto ingrugnito, capelli impomatati e anonima casacca vermiglia, che nei tratti ricorda vagamente Kakà. Fedele alla sua vocazione popolare, la mitica raccolta viene incontro alle famiglie in difficoltà economiche. Rispetto all’anno scorso le figurine calano da 695 a 683. E le bustine, udite udite, costano sempre 50 centesimi l’una: aumenta tutto, loro no. Non fai in tempo a tirare un sospiro di sollievo che apri la prima bustina e ti accorgi che dentro c’è una figurina di meno. Eh, la crisi. Di questo passo, tra cinque anni le bustine costeranno sempre 50 centesimi, peccato che saranno vuote. Siate previdenti, prima di cominciare. E fate un rapido calcolo: anche non trovando mai un solo doppione, per completare la raccolta dovremmo spendere 68 euro e mezzo. Ci facciamo rapinare, e siamo contenti.
Ma queste sono le uniche note critiche. Ad uno sguardo attento, la raccolta è uno stupefacente strumento educativo all’uguaglianza e alla democrazia. In una società dominata dal denaro, invita a praticare l’antica arte del baratto: celo, celo, manca. E in un mondo in cui il valore di una persona vien fatto coincidere col suo reddito, le figurine di Kakà e di Tognozzi (Reggina) sono grandi uguali. Stando alle leggi del mercato, Kakà dovrebbe occupare il doppio paginone centrale e Tognozzi sarebbe ridotto a una fotina in bianco e nero di un centimetro quadrato. Tutti uguali. Del Piero come il Tavagnacco (calcio femminile), Ibrahimovic come De Gasperi-Ganci-Meggiorini-Pierobon (Cittadella): la serie B ha quattro calciatori per figurina, è vero. E non manca nessuno anzi no. Nella pagina del Milan, ad esempio, è indicato il vicepresidente vicario, Galliani. Ma il presidente no; e chi sarà mai? Mancano poi i procuratori detti anche, che cattiveria, spacciatori di calciatori. Mancano gli arbitri radiati, mancano Moggi padre e figlio. Se ci fossero, però, non sarebbe più l’album delle figurine, ma delle figuracce.