Opinioni & Commenti
«8 x 1000», una forma di democrazia diretta applicata al sistema fiscale
di Umberto Folena
L’otto per mille è una delle più alte espressioni della laicità più moderna. E con l’otto per mille gli italiani hanno la possibilità di fare le veci del ministro, sono in un certo senso «ministri» della Repubblica: c’è qualcosa di più democratico della democrazia diretta, qui applicata al sistema fiscale?
Poiché sull’otto per mille si legge e si sente di tutto, panzane sesquipedali comprese, vediamo che cos’è davvero.
Con l’Accordo di revisione del Concordato del 1984 Stato e Chiesa dicono: siamo diversi, siamo distinti, ma non possiamo né vogliamo ignorarci perché entrambi siamo qui, in Italia, a servizio degli italiani; per questo è cosa buona e intelligente collaborare. Oltre ad occuparsi dello spirito, la Chiesa cattolica, da parte sua, opera già bene, e da prima che esistesse la Repubblica, in campo educativo, sanitario, assistenziale, ricreativo, culturale. Per il principio di sussidiarietà, sarebbe sciocco che lo Stato rivendicasse l’esclusività di tali compiti relegando la Chiesa nelle sacrestie, se non per convinzione, almeno per convenienza: non ne avrebbe le risorse.
Meglio aiutarla, la Chiesa, come lei aiuta me. Lo Stato, in altri termini, apprezza il ruolo delle religioni non solo della Chiesa cattolica nella società e quindi fornisce loro delle risorse minime. Nell’84 decide di destinare a tale scopo una porzione, l’otto per mille, di una delle sue fonti d’entrata, l’irpef: tutto l’irpef nel suo complesso, l’irpef di tutti. Ma come ripartirlo tra i soggetti che hanno raggiunto un’intesa con lo Stato? Ecco la democrazia diretta: non è il ministro a decidere, ma tocca ai cittadini contribuenti tramite una sorta di referendum che si svolge ogni anno con la dichiarazione dei redditi. Come per ogni votazione, chi non firma si rimette alla volontà di chi firma.
Dell’otto per mille si può discutere. Può piacere o non piacere. Come ogni sistema, non è perfetto. Però dall’estero ce lo invidiano come il «meno imperfetto». Dunque discutiamone, ma senza inventar panzane, ad esempio la fandonia che è un attentato alla laicità. È l’esatto contrario. È laicità moderna, inclusiva. La laicità esclusiva, ottocentesca, è quella anticlericale delle soppressioni degli ordini, degli incameramenti e dei libelli infamanti. Per capirci: un grosso quotidiano ha scritto, senza mai correggersi, che la Cei tiene nascosti i rendiconti dell’otto per mille.
Ma sì, la Chiesa impicciona e ladruncola da infamare. In realtà il rendiconto è pubblicato ogni anno anche su quel quotidiano, e a pagamento. «Era» pubblicato