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Attesa con ansia, la primavera farà ancora un po’ di capricci

di Giampiero MaracchiOrdinario di Climatologia Università di Firenze

Marzo è il mese in cui comincia la primavera astronomica con l’equinozio di primavera. Infatti il 21 il sole si trova perpendicolare all’equatore e dunque in ogni luogo della terra la lunghezza del giorno è uguale alla lunghezza della notte come dice il nome, dal latino equus, uguale e noctis, notte. Naturalmente la primavera astronomica non coincide con quella meteorologica che dipende dalla circolazione atmosferica.

Climatologicamente è un periodo particolare, come tutta la primavera, perché ha inizio il passaggio dalla configurazione a grande scala che caratterizza l’inverno sul Mediterraneo, rappresentata da una vasta alta pressione sulla Russia ed una modesta alta pressione sull’Atlantico meridionale, alla configurazione estiva caratterizzata da una vasta alta pressione sull’Atlantico centrale. Questo schema, pur con la variabilità interannuale, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici si sta modificando, dando origine a fenomeni più intensi. L’influenza atlantica e la circolazione meridiana da sud cominciano nuovamente a prevalere.

Quest’anno a causa di un inverno che ha visto numerosi minimi termici ed anche episodi nevosi la primavera è attesa con grande ansia da tutti.

Il nome del mese deriva da Marte, dio della guerra, con il migliorare della stagione, infatti, i Romani, popolo di soldati, riprendevano le campagne di conquista. Questo mese era dedicato ad onorare gli antenati. È curioso ricordare come l’usanza di mangiare fave e pecorino in questo mese derivi dall’epoca romana quando il pater familias propiziava gli spiriti dei defunti, affinché proteggessero la casa, proprio con una cerimonia a base di fave.

Il 19 marzo nel calendario della chiesa si festeggia San Giuseppe, con la preparazione delle tradizionali frittelle di riso. Il 19 è una festa importante per la tradizione cristiana, non solo perché San Giuseppe è uno dei simboli della famiglia, ma soprattutto perché era un artigiano, un falegname, e tutta la storia dell’Occidente cristiano è legata al ruolo dei mestieri artigiani che hanno preparato la rivoluzione industriale del XIX secolo, ritornando oggi a svolgere un nuovo ruolo nel campo dell’artigianato d’arte.

A Firenze la Corporazione dei Legnaioli festeggiava il patrono il 25 marzo primo giorno dell’anno nel calendario fiorentino antico.

Nelle società rurali era un periodo dell’anno ricco di suggestioni per l’avvicinarsi del periodo dei pascoli e della nuova vegetazione. Ne è un ricordo «il marzolino», formaggio pecorino toscano fatto appunto con il latte dei primi pascoli di fine marzo.

Nelle campagne per sottolineare questo periodo di passaggio fra due stagioni erano numerose le usanze come quella di «sega la vecchia», pupazzo di legno ripieno di frutta secca e candita, ricordato anche da Michelangelo il giovane nella sua «Cicalata», che rappresenta la fine dell’anno vecchio e dell’inverno e l’inizio della nuova annata agraria. Agli inizi e alla fine del mese si verificano spesso discese di aria fredda dal Polo, particolarmente intense in quegli anni in cui si verifica un fenomeno noto come «riscaldamento della stratosfera» che determina la rottura del vortice polare in due correnti. La variabilità del tempo in questo mese è sintetizzata nel proverbio che dice: «Marzo ha comprato la pelliccia a sua madre e tre giorni dopo l’ha venduta». Un altro proverbio diffuso in tutta Europa dice: «Marzo comincia leone e finisce montone», significando che marzo comincia con l’inverno e finisce con la primavera. L’attuale configurazione climatica conferma questi proverbi anche se prima della fine del mese ci possiamo ancora aspettare un’altra discesa delle temperature ed un paio di perturbazioni.