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IRAQ, L’ONU PROROGA FINO AL 3 GIUGNO «PETROLIO IN CAMBIO DI CIBO»

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha prorogato fino al 3 giugno prossimo le modifiche al programma «petrolio in cambio di cibo», approvate lo scorso marzo per dare al segretario generale Kofi Annan, fino al 12 maggio, il controllo delle scorte umanitarie da distribuire ai civili iracheni. La proroga “consentirà ad Annan di pianificare meglio la consegna di scorte umanitarie al popolo iracheno”, ha affermato l’ambasciatore statunitense, John Negroponte, che ha auspicato al contempo, riferisce l’agenzia Ansa, la rapida abolizione delle sanzioni contro l’Iraq. Il 3 giugno è la data in cui il suddetto programma – nato nel 1996 in deroga all’embargo contro Baghdad – arriverà alla sua naturale scadenza. Prima dell’inizio della guerra, secondo stime fornite dall’Onu, oltre il 90 per cento dei 26 milioni di abitanti dell’Iraq basavano la loro sopravvivenza sui “cestini alimentari” garantiti dalle Nazioni Unite. Inoltre, stando sempre alle suddette stime, il 60 per cento della popolazione irachena si rivendeva parte delle razioni, che costituivano la loro unica fonte di reddito per acquistare altri beni di prima necessità. Intanto, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha diffuso a Ginevra un comunicato in cui si raccomanda di assegnare ad ogni ospedale di Baghdad, ogni mese, dai 3mila ai 5mila dollari, così da assicurare il funzionamento dei servizi di base. Nel comunicato si sottolinea che “non c’è praticamente il denaro” per pagare il personale, per acquistare cibo e per garantire che i servizi essenziali svolgano efficacemente la loro attività. Misna