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Paralimpiadi. La storia di Roberta Pedrelli: “Mi sento la persona più fortunata del mondo”
“Nel 2012 – dice l’atleta paralimpica -, qualche mese dopo aver partorito la mia bambina, mi diagnosticarono un sarcoma dei tessuti molli, un tumore alla coscia. Negli anni hanno cercato di salvare l’arto facendo diversi cicli di chemioterapia, di radioterapia e diversi interventi chirurgici”.
Nel 2016, “quando mi dissero che ormai non sarebbero più riusciti a salvare la gamba e dovettero amputare l’arto per provare a fermare la malattia, mi passarono per la testa migliaia di pensieri – racconta Pedrelli -. Mi chiedevo: perché proprio a me? Come avrei potuto vivere con una gamba e che non ce l’avrei mai fatta a superare quel momento. Cercavo di immaginare il futuro: a come avrei fatto a fare una passeggiata, un giro in bicicletta. Niente e nessuno poteva consolarmi. Ero arrabbiata col mondo intero e poi la mia paura più grande era quella che la mia bambina avrebbe potuto perdere la sua mamma. Poi, grazie alla mia famiglia e alla cooperativa Asso dove lavoro che mi sono stati tanto vicini, sono riuscita ad attraversare quel momento terribile”.
(*) Corriere Cesenate