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Firenze: con Nibali alla scoperta del circuito dei Mondiali di ciclismo «Toscana2013»
Il CT Paolo Bettini e dieci corridori – Vincenzo Nibali, Valerio Agnoli, Fabio Aru, Luca Paolini, Filippo Pozzato, Diego Ulissi, Fabio Felline, Gian Paolo Caruso, Giovanni Visconti, Mauro Santambrogio – grazie ad una «autoconvocazione» spontanea, si sono dati appuntamento questa mattina a Firenze, per una prima prova del circuito iridato di Fiesole, che domenica 29 settembre sarà il protagonista assoluto della gara Uomini Elite che assegnerà la maglia iridata.
Partiti dallo Stadio Franchi, hanno affrontato 2 giri del circuito (il giorno del Mondiale verrà percorso 10 volte) che misura 16,570 metri, prestando molta attenzione al temuto «strappo» di via Salviati (600 metri di lunghezza, pendenza media del 10,2% e una pendenza massima del 16%), punto nel quale, a detta di molti addetti ai lavori, si potrebbe decidere il Mondiale. La gara in linea degli uomini sarà l’evento clou degli otto giorni di gare e partirà da Lucca per arrivare al Nelson Mandela Forum di Firenze dopo 272,26 km.
Vincenzo Nibali ha sottolineato come il percorso sia «molto bello e veloce». «La salita di Fiesole è importante perché è lunga e farà da trampolino di lancio per lo strappo di Via Salviati. La selezione – ha concluso il vincitore del Giro d’Italia – ci sarà se sarà volontà dei corridori farla, con un ritmo alto la gara sarà tirata».
«Si tratta di un percorso esigente – ha detto il Ct Paolo Bettini – molto simile alle gare delle Ardenne. Come dico sempre, il Mondiale è una grande classica e quest’anno ci sorride visti i nostri atleti, la loro condizione e il fatto che siamo in Italia. Dalla cima di Via Salviati il percorso è veloce, chi riesce a guadagnare qualche secondo è avvantaggiato perché il circuito è tecnico e il gruppo farà più difficoltà a condurre l’inseguimento e a recuperare il gap. Il tratto di avvicinamento al circuito finale non è una passeggiata, i corridori infatti dovranno affrontare prima Montecarlo e poi San Baronto. Sintetizzando possiamo dire che il percorso si adatta alle caratteristiche dei corridori colombiani, come Betancur ma anche Uran, gente che non è veloce ma che darà fastidio per portare via la fuga. C’è tanta voglia da parte dei nostri atleti, sono loro che hanno convocato me. Voglia del gruppo di esserci. Di essere a Firenze. Di essere ai Mondiali in Italia».