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Il Giro d’Italia fa tappa in Toscana

I corridori in Toscana, nella tappa dedicata a Gino Bartali, assaggeranno le prime salitone. Il Passo della Consuma di 1.060 metri sarà la prima vera asperità dell’edizione 2013. Saranno 17 km. con pendenza media al 4% e massima al 10; poi l’ascesa fino a Vallombrosa: nove chilometri per arrivare a quota 957 metri con una pendenza media del 6,4 e massima del 12. Entrambe le prime due salite si trovano però molto lontane dal traguardo di Firenze.

Prima di arrivare in città i ciclisti saliranno anche a Vetta le Croci, 7,6 km. al 5,3% di pendenza media e 12 di massima. Sarà poi interessante vedere i corridori lungo le strade che saranno poi teatro, a settembre, del Mondiale. La tappa da Sansepolcro a Firenze, infatti, è stata costruita per far conoscere le strade iridate ai protagonisti del pedale.

La tappa, in origine, doveva riproporre il circuito che da Firenze s’inerpica fino a Fiesole e poi ridiscende con il traguardo posto nel viale Paoli, di fronte al Mandela Forum. Questo non è stato possibile anche perché gli organizzatori del Giro preferivano un arrivo in una piazza. Scartate le ipotesi in centro si è optato per il piazzale Michelangelo che tornerà ad ospitare un arrivo del Giro d’Italia dopo 24 anni. Il Giro passò dalla «terrazza di Firenze» nel 1989 proprio per la tappa finale della settantaduesima edizione. Era una cronometro che da Prato portò i corridori nel capoluogo toscano. Vinse la frazione il polacco Lech Piasecki ed il Giro il francese Laurent Fignon. Dopo di allora il Giro è tornato a Firenze altre volte, le ultime due nel 2005 per la tappa da Lamporecchio al Parco delle Cascine, altra cronometro individuale, con successo di David Zabrinskie e maglia rosa sulle spalle di Danilo Di Luca e poi nel 2009 per la tappa da Lido Di Camaiore con traguardo ancora al Parco delle Cascine quando vinse il britannico Mark Cavendish, in volata, e la maglia rosa era del russo Men’šov.

Proprio un inglese parte come grande favorito di quest’anno. Si tratta di Bradley Wiggins, 33 anni, re del Tour de France dello scorso anno. A contendere la vittoria ci sarà il messinese Vincenzo Nibali, toscano d’adozione avendo iniziato la carriera alla Mastromarco di Lamporecchio. Da tenere d’occhio anche il canadese Ryder Hesjedal, vincitore lo scorso anno e Cadel Evans poi, ma con meno chance di vittoria, l’italiano Scarponi e l’olandese Gesink. Forfait inatteso invece per Ivan Basso a causa di una fastidiosa cisti. Tra i 207 in gara c’è la prima volta di due nazioni nella storia del Giro: il cinese Ji Cheng con la squadra Argos ed il greco Ioannis Tamouridis.

Nel conto totale, sono così 53 le nazioni che hanno avuto almeno un rappresentante alla corsa rosa. Tre, in particolare, i toscani da tenere d’occhio nel Giro d’Italia 2013. Daniele Bennati, aretino classe 1980, velocista del Team Saxo-Tinkoff. Col gruppo compatto ha poche chance, se invece c’è selezione diventa pericoloso. Profondamente cattolico, così come la moglie, è un devoto di Padre Pio e ha partecipato ad un pellegrinaggio al santuario di San Giovanni Rotondo. Attivo anche nella beneficenza, sostiene l’associazione «Occhi della speranza», fondata dal motociclista Fabrizio Meoni (morto alla Parigi-Dakar nel 2005) per aiutare i bambini africani. Francesco Chicchi di Camaiore è, invece, un ciclista della Villa Fantini – Selle Italia, anche lui nato nel 1980. Soffre le salite ma può mettersi in evidenza in ogni tappa. Mondiale Under 23 a Zolder nel 2002 ha la sfortuna di avere in squadra Garzelli e Di Luca.

Il terzo corridore è Eros Capecchi nato a Castiglion del Lago ma da sempre residente a Cortona. Classe 1986, ha vinto una tappa del Giro nel 2011 ed è stato uno dei protagonisti dell’ultimo Mondiale. Corre per la Movistar Team. Mancherà Diego Ulissi, classe 1989, di Cecina che non correrà neanche il Tour de France per provare a vincere la Vuelta spagnola. Come Nibali si possono considerare «toscani d’adozione» Cavendish, il capitano della Omega Pharma – Quickstep e miglior velocista in circolazione che, dal 2007, vive a Quarrata ed il torinese Giovanni Visconti, cresciuto alla Milleluci di Casalguidi, tesserato con la Movistar Team, la stessa di Capecchi.