Secondo una novella popolare, in voga nel Medioevo, durante la salita al Calvario di Cristo un cardellino sfilò una spina dalla corona macchiandosi con il suo sangue. Una tradizione che troverà spazio nell’iconografia, per molti secoli ancora, che vede il Bambino tra le braccia della Madonna stringere nella mano un uccellino con il capo dal rosso piumaggio. Un particolare che ritroviamo nella «Madonna col Bambino in trono» di Lecore, conservata da sempre nella chiesa di San Pietro a Lecore, frazione del comune di Signa, dove il volto della Madonna si è conservato intatto in tutta la sua stupefacente bellezza. L’opera, un dipinto su tavola realizzata con la tecnica della tempera a uovo, è attribuita a Bernardo Daddi e bottega e viene fatta risalire alla prima metà degli anni ’30 del XIV secolo; attorno alla tavola venne posizionata una cornice decorata con i misteri del rosario, di fattura fiorentina, del XVII secolo. Oggi, ambedue le opere d’arte (quadro e cornice) sono in corso di restauro, a cura della restauratrice Silvia Bensi, con la qualifica di restauratrice in beni culturali e specializzata nel restauro di dipinti su tela e tavola e scultura lignea policroma, sotto la direzione della dottoressa Lia Brunori della soprintendenza di Firenze mentre il restauro è stato autorizzato dalla parrocchia, dalla diocesi, dalla soprintendenza e dal ministero dei beni culturali. Un’opera importante, una Madonna di Bernardo Daddi, allievo di Giotto, raffinato interprete dello stile fiorentino, un gioiello esposto alla devozione dei fedeli nell’altare di sinistra della chiesa di Lecore ma che aveva bisogno di cure per la sua conservazione. Precedenti restauri avevano creato problemi alla sua struttura, sulla superficie la pittura era offuscata, la cornice infestata da tarli, nel complesso danni atmosferici ed ambientali. Ed ecco che per il suo recupero è nato il comitato «Un gesto d’amore per Lecore» promosso dal Consigliere Regionale Paolo Bambagioni che ha lo scopo di sensibilizzare le persone alla conoscenza, al restauro e alla valorizzazione dell’opera. «È l’opera più bella nel territorio di Signa – commenta Bambagioni – ricordo che nel periodo in cui ero sindaco alcune opere che erano state archiviate dalla soprintendenza fecero ritorno nelle loro chiese di origine e paradossalmente questa è stata trascurata fino a che è nato un comitato e siamo già a metà del percorso che si spera di concludere entro giugno per consegnare alla parrocchia sia la tavola che la cornice messe in salvaguardia. È un gesto d’amore, un gesto della comunità per le generazioni future».Tante le iniziative messe a punto dal comitato, dalle cene a tema alle visite guidate «Sulle tracce di Bernardo Daddi». Dopo la visita in Santa Croce alla Cappella Bardi della Libertà dove si trovano gli affreschi con le storie di San Lorenzo e di Santo Stefano, il 16 febbraio è stata programmata quella a Orsanmichele dove si trova il tabernacolo dell’Orcagna che ospita la «Vergine col Bambino e gli Angeli» dipinta da Bernardo Daddi nel 1347, mentre a marzo è prevista una visita agli Uffizi, qui invece è conservato il «Trittico di Ognissanti» del 1328. Visite per conoscere l’opera artistica del seguace di Giotto e per aumentare la consapevolezza nelle persone dell’importanza di avere nella propria chiesa un’opera d’arte di un artista che fa parte delle collezioni museali più importanti al mondo. Oltre alle visite per la primavera è in programma anche un’asta di dipinti, con opere di artisti contemporanei come Paolo Scheggi, Antonio Manzi, Giovanni Maranghi che hanno dato una loro opera ed entro l’estate la raccolta fondi dovrebbe essere portata a termine. Comitato un gesto d’amore per Lecore, per informazioni tel. 339.5835239. Email: gestodamoreperlecore@gmail.com