Arte & Mostre

Note al Museo: terza edizione per la rassegna organizzata dall’Opera del Duomo di Firenze

Bagnoli ha sottolineato come questa rassegna sposi pienamente gli obiettivi del Museo, ovvero “tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e promozione della cultura e dell’arte”. In particolare il Presidente ci tiene al fatto che “in una Firenze in cui talvolta il grande afflusso turistico può essere vissuto dai cittadini un po’ come un disagio, Note al Museo diventa un’occasione per restituire ai fiorentini un luogo come questo Museo”. Si unisce a lui anche Monsignor Timothy Verdon, direttore del Museo, per il quale “la musica completa il senso del Museo e anche di quello che era la piazza del Duomo in origine: un luogo anche di festa e di festa musicale”.

Il concerto di apertura avrà come protagonista il giovane talentuoso violoncellista francese Edgar Moreau, ventitré anni ma già acclamato in tutto il mondo, impostosi giovanissimo al Concorso Rostropovich di Parigi (2009) e vincitore del secondo premio al Concorso Čajkovskij di Mosca (2011). Per il suo debutto toscano Moreau è affiancato dall’ensemble Il Pomo d’Oro (dal titolo di una spettacolare opera di Antonio Cesti del Seicento), gruppo di strumenti d’epoca costituitosi nel 2012. In programma brani di Hasse, Platti, Durante, Telemann e due Concerti per violoncello e orchestra di Vivaldi e Boccherini. I concerti  della Rassegna avranno cadenza mensile e si snoderanno fino a marzo. Il secondo appuntamento è per il 16 novembre con il duo Maurizio Baglini (pianoforte) e Silvia Chiesa (violoncello) in un raro programma fin de siècle della letteratura per pianoforte e violoncello che propone Richard Strauss, Rachmaninov e un raro Cilea. Come tutti gli altri concerti anche questo è stato pensato in sinergia fra Ermini Polacci e gli interpreti, sempre con il duplice obiettivo di “valorizzare lo spazio del Museo e di offrire arricchimento culturale del pubblico” utilizzando, come elementi guida “giovani talenti, nomi importanti e novità dei programmi”. Ecco quindi che anche il terzo concerto, il 14 dicembre, rimane in questo percorso, proponendo, grazie all’esibizione dell’ensemble Micrologus (gruppo di fama internazionale che ha contribuito alla riscoperta della musica medievale restituendone lo spirito attraverso gli strumenti del tempo e un attento lavoro di ricerca e studio delle fonti) un programma apposito e intitolato “Venite amanti alla festa leggiadra” (dall’incipit del madrigale Bella granata del Codice Rossi, manoscritto conservato nella Biblioteca Vaticana), che riunisce madrigali, ballate e danze del XIV secolo in un’atmosfera dal carattere festoso. Obiettivo del programma di questa conversazione-concerto è quello di far conoscere  gli strumenti musicali raffigurati nelle opere conservate nel Museo dell’Opera del Duomo : trombe, arpe, flauti, liuti, tamburi, cimbali, come quelli che si ammirano scolpiti nelle splendide cantorie di Donatello e di Luca della Robbia e nel maestoso gruppo marmoreo degli angeli musicanti che adornavano la prima facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Lettera a mio padreè il titolo del concerto-spettacolo per il quarto appuntamento, Giovedì 25 Gennaio. Le parole sono quelle di Franz Kafka e della sua Lettera al padre, scritta nel 1919, mai consegnata e pubblicata solo nel 1952, contrappuntate e commentate dalla musica di Leóš Janácek (in particolare il suo Quartetto n. 2 Lettere intime), connazionale e contemporaneo del celebre scrittore. Costruito sulla drammaturgia di Maurizio Cardillo, Lettera a mio padre vede protagonista  Ugo Pagliai, che darà voce alle paure, ai rimorsi e ai conflitti descritti da Kafka, mentre ad interpretare i brani di Janácek è il Quartetto Prometeo, formazione tutta italiana. Con il concerto di Giovedì 15 Febbraio, Note al Museo prosegue l’omaggio a Mario Castelnuovo Tedesco nell’anno del cinquantesimo anniversario della scomparsa. Viene presentato il suo Quintetto per pianoforte e archi n. 2, di rarissimo ascolto: scritto nel 1951, durante gli anni dell’esilio americano cui il musicista era stato costretto dalle leggi razziali, è una pagina di serena nostalgia, di gusto pittorico, per la lontana e amatissima Toscana (“Ricordi della campagna toscana” è il suo eloquente sottotitolo). Interpreti del programma, completato dal Quintetto per pianoforte op. 34 di Brahms, saranno Aron Quartett, rinomato gruppo di archi espressione della cultura musicale squisitamente viennese e il raffinato, versatile pianista Massimo Giuseppe Bianchi. La Rassegna si conclude con  un omaggio a Gioacchino Rossini nel centocinquantesimo anniversario della scomparsa. Il programma appositamente ideato per Venerdì 23 Marzo comprende arie e duetti che ne ripercorrono le tappe artistiche nei generi differenti della musica da camera (pagine dalle Soirées musicales), del repertorio sacro (Stabat Mater), dell’opera buffa (Il Turco in Italia, L’occasione fa il ladro) e di quella seria (Armida, L’assedio di Corinto, Otello, Elisabetta, regina dInghilterra). Protagonista d’eccezione il soprano Sumi Jo, acclamata star della vocalità a livello mondiale, da oltre venticinque anni sulle scene, da quando fu  scelta da Herbert von Karajan per interpretare Un ballo in maschera di Verdi. Con lei, al suo debutto in Toscana, l’Amakheru Duo (nome derivato dall’antica lingua egizia, unione di termini che indicano la voce e l’armonia cosmica), con il tenore Francesco Santoli e il pianista Simone Di Crescenzo.

I concerti sono ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria (fino ad esaurimento dei posti disponibili), ma per venire incontro alle sempre più numerose richieste del pubblico fuori da Firenze, da quest’anno sarà possibile prenotarsi ai concerti secondo due modalità: recandosi di persona alla portineria del Centro Arte e Cultura (piazza San Giovanni 7) o on line compilando l’apposito form al link https://operaduomo.firenze.it/eventi, in entrambi i casi a partire dal giovedì della settimana precedente la data del concerto (ore 9.00 – 12.00).