Il Parlamento ha dato ieri il via libera alla missione umanitaria italiana in Iraq, approvando alla Camera e al Senato la mozione presentata dalla maggioranza, grazie anche ad una parte dell’opposizione. Al Senato la mozione della Cdl ha ottenuto 153 sì (26 i contrari, 2 le astensioni); quella che ha avuto come primo firmatario Giulio Andreotti, di voti favorevoli ne ha fatti registrare 222 (25 no e 2 astensioni). Quest’ultima, nei fatti la più votata dal Parlamento, chiede l’invio in Iraq «di adeguati presidi sanitari e di un contingente militare per interventi di logistica e pubblica sicurezza»; inoltre chiede al governo di impegnarsi per la ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi. La mozione presentata da Francesco Cossiga (contraria all’invio di militari italiani fuori dal quadro Onu «anche in operazioni di peacekeeping coordinate dagli americani») ha ottenuto 32 sì e 302 no. Respinta la mozione Verdi-Prc-Pdci con 17 voti favorevoli, 211 contrari e 4 astensioni. Bocciata anche la mozione Ds-Margherita-Sdi-Udeur, con 107 sì, 160 voti contrari e 8 astensioni. I senatori dei Verdi, che hanno votato compatti contro la mozione della maggioranza, si sono invece divisi su quella presentata da Ds-Margherita-Sdi e Udeur: una parte si sono astenuti (ma in aula), e una parte ha votato contro.Alla Camera oltre ad essere approvata la risoluzione della maggioranza è passata anche la parte iniziale di quella di Ds-Margherita-Sdi-Udeur, che si riferiva alla necessità di aiutare la popolazione irachena, sulla quale il governo, per bocca di Carlo Giovanardi, si era rimesso all’aula. Dopo aver respinto la mozione Prc-Pdci-Verdi, Montecitorio ha approvato le mozioni Arrighi, Grignafini e Colasio che chiedono al governo di impegnarsi per la tutela e il recupero dei beni artistici e culturali iracheni.Il contingente italiano dovrebbe essere compreso tra i 2500 e i 3000 miltari con cacciamine ed elicotteri. Il costo della missione potrebbe aggirarsi dui 500 milioni di euro.
