Arte & Mostre

Firenze: dal restauro dell’ospedale di S. Maria Nuova spuntano affreschi ignoti dell’Allori

Anche queste nuove parti affrescate sono attribuibili allo stesso Allori e lasciano supporre una probabile continuità del ciclo pittorico. Il ritrovamento – che ha destato l’interesse di molti studiosi e della stessa Soprintendenza intenzionata ad approfondire le ricerche – è stato fatto dalle restauratrici a cui l’Azienda sanitaria di Firenze ha affidato nel 2014 il recupero del patrimonio pittorico e scultoreo di S. Maria Nuova e che sono impegnate appunto nel salvataggio e nella valorizzazione del piccolo e prezioso edificio risalente alla metà del Cinquecento, il quale, nei secoli successivi, ha subito notevoli rimaneggiamenti per esigenze e cambiamenti di destinazione, fino a giungere ad un vero e proprio snaturamento nella seconda metà dell’Ottocento quando la Cappella fu divisa in due piani da un solaio ancora esistente.

Nel corso degli ultimi interventi di restauro effettuati sia sui pennacchi affrescati nel 1578 da Alessandro Allori, raffiguranti i quattro Evangelisti, sia sul gruppo scultoreo del Giambologna con stemma mediceo posto sul timpano del portale principale, è emersa – attraverso alcuni saggi sulla parete che in origine ospitava l’altare – la continuità della pittura ad affresco dell’Allori, che appare integra ed in ottimo stato di conservazione e si sviluppa su tutta la parete dalla sommità dell’arco fino a terra. 

Si tratta della rappresentazione di un tendaggio sorretto da Angeli che faceva da cornice all’altare originale in pietre dure oggi ubicato nella Chiesa di Santo Stefano in Pane ed a tutto il gruppo scultoreo del Giambologna. Si presume che la decorazione parietale prosegua anche sotto l’attuale quota del pavimento ottocentesco. 

Le pitture si presentano in buono stato di conservazione, tuttavia, esse risultano in parte danneggiate dai numerosi strati di scialbature composte da calce e smalti, soprammessi alle decorazioni nel corso del tempo.