Cultura & Società
Arriva Amico Digitale, assistenza e formazione gratuita agli anziani per accedere ai servizi online
Come si usa l’email dallo smartphone? Come si accede ai servizi online della pubblica amministrazione e della sanità? Per aiutare gli over 65 ad acquisire più confidenza con gli strumenti digitali nella vita di tutti i giorni arriva il progetto di Fondazione CR Firenze “Amico Digitale”, realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze, e in particolare i cinque Quartieri, e con lo spinoff dell’Università di Firenze Terza Cultura, specializzato in laboratori didattici, corsi di formazione, progetti per la scuola, progetti di accesso alla cultura scientifica e tecnologica per famiglie e cittadini.
Gli over 65 potranno partecipare a incontri gratuiti con i giovani collaboratori e potranno prenotare “lezioni digitali” nelle sedi dei Quartieri di Firenze per avere assistenza e formazione personalizzate grazie all’apertura di veri e propri sportelli. Il progetto prevede di coinvolgere 20 giovani universitari che partecipano già al programma #TuttoMeritoMio e di formarli perché possano offrire un servizio di help desk digitale nei quartieri per aiutare gli anziani, ad esempio, a gestire un account di posta, a prenotare una visita medica online, a mettersi al sicuro dalle minacce informatiche più diffuse. I primi incontri partiranno a metà gennaio e proseguiranno fino a metà febbraio. Si terranno: nel quartiere 1 ogni lunedì al Centro anziani Isola Santa Croce, nel quartiere 2 ogni martedì a Villa Bracci, nel quartiere 3 ogni venerdì a Il Lido, nel quartiere 4 ogni giovedì nel Centro Età Libera e nel quartiere 5 ogni mercoledì presso La Mimosa (il calendario è disponibile qui). Fra i temi che saranno affrontati: i servizi digitali per i cittadini, i servizi sanitari online, come orientarsi sul web. E a marzo apriranno anche gli sportelli su prenotazione.
Amico Digitale intende dare un contributo per superare il divario digitale generazionale e sociale attraverso l’educazione: secondo i dati Istat e Censis il 2,3 milioni di famiglie in Italia non ha nessun accesso a internet e il 64,7% di famiglie con persone over 65 non sa usare Internet (Rapporto BES-ISTAT 2021 e Rapporto Auditel-CENSIS 2019 e 2020).
“Il progetto Amico Digitale è una sorta di servizio civile digitale, un “patto generazionale” per l’inclusione digitale, volto a colmare la carenza di quel numero di anziani fiorentini che non possiede la competenza digitali minime per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, della Sanità o dei sistemi di informazione e di relazione di base – spiega il Direttore Generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori – La pandemia, che ha avviato di fatto un enorme laboratorio di trasformazione digitale, ha messo in evidenza infatti come la tecnologia sia un fattore abilitante per superare l’isolamento, la povertà relazionale, e per permettere ai cittadini di accedere a servizi basilari. L’Italia è in ritardo nell’attuazione di una vera cittadinanza digitale, i dati ci dicono che il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non ha le competenze digitali di base (rispetto al 42% della media Ue). La Fondazione ha attivato nel tempo una serie di progettualità che hanno lo scopo di diffondere la cultura digitale e le professioni legate alle innovazioni tecnologiche (il programma Hubble, la 42 Firenze fra tutte), con “Amico digitale” vogliamo dare una risposta più specifica alle sollecitazioni del Governo e di Acri per la diffusione del digitale come fattore di inclusione e di cittadinanza attiva”.
“È un progetto davvero inclusivo – sottolinea l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro – che mira ad abbattere le barriere e rendere i servizi sempre più accessibili soprattutto per i nostri anziani grazie a una alfabetizzazione informatica che li renderà il più possibile autonomi nell’uso dei dispositivi digitali anche in funzione dell’accesso dei servizi essenziali: dall’utilizzo dello spid al prenotare una visita col Cup on line, dal verificare un’informazione all’effettuare un pagamento. Grazie ai giovani docenti che ‘saliranno in cattedra’, inoltre, sarà possibile creare una nuova sinergia per rendere i nonni più inseriti nella vita quotidiana”.