Cultura & Società

“I Bronzi di Riace a Firenze: storia di un’emozione collettiva”, una conferenza del direttore del Museo archeologico Mario Iozzo

La Direzione regionale musei della Toscana e il Museo archeologico festeggiano i 50 anni dalla loro scoperta con una conferenza di Mario Iozzo, direttore del MAF,  “I Bronzi di Riace a Firenze: storia di un’emozione collettiva”  giovedì 15 dicembre alle 17,  proprio nella stessa data della storica inaugurazione. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Le due celebri statue furono rinvenute nello specchio di mare antistante Riace il 16 agosto 1972. La moderna cittadina di Riace si trova pochi km a sud della colonia greca di Kaulonía, già identificata alla fine dell’800 dall’archeologo Paolo Orsi nel sito dell’attuale Monasterace Marina (Reggio Calabria). Secondo il mito su questa spiaggia battuta da un mare impetuoso, una tempesta avrebbe sospinto l’amazzone Clete, nutrice della regina delle Amazzoni Pentesilea, mentre si recava a Troia a recuperare il corpo della sua signora, uccisa da Achille.

Allestita negli ambienti del Salone del Nicchio, l’esposizione consentì di riaprire momentaneamente l’accesso ad un settore del Museo che era stato travolto dall’alluvione, attraendo lunghe code di visitatori davanti all’ingresso di Piazza SS. Annunziata in attesa di vedere i miracoli compiuti in cinque anni  di lavori dai laboratori del Centro di Restauro della Soprintendenza della Soprintendenza Archeologica di Firenze.“Ho avuto la fortuna di essere testimone di un grande evento archeologico e di un sorprendente fenomeno sociale e culturale – racconta Mario Iozzo – nell’arco di un mese 250mila persone visitarono la mostra che fu poi prorogata fino a giugno, prima del riallestimento al Quirinale voluto da Sandro Pertini. Il pubblico stava in coda per ore per conquistare un biglietto da 125 lire per vedere i due capolavori mentre la loro fama cresceva di giorno in giorno … ”Le due sculture furono trasportate a Firenze nel gennaio del 1975 e furono affidate alle cure dei restauratori Renzo Giachetti ed Edilberto Formigli e nell’autunno del 1980 al termine dei lavori furono  esposte  a Firenze accompagnate dall’illustrazione  delle varie fasi di restauro. Prima di tornare “a casa” i bronzi furono poi esposti fino al 12 luglio anche al Palazzo del Quirinale, dove richiamarono trecentomila visitatori in soli dodici giorni. Le operazioni svolte a Firenze valsero alla Soprintendenza Archeologica della Toscana il riconoscimento del premio “Campione d’Italia per la promozione della Cultura e dell’Arte“, per aver reso “attuale l’antico” e fatto riscoprire “nella coscienza dell’uomo i valori perenni di civiltà”.Il Museo archeologico nell’ambito del progetto di potenziamento culturale della Direzione regionale musei della Toscana, e grazie alle nuove risorse di personale assegnate, sarà sempre aperto nei giorni festivi  l’8 e il 26 dicembre e il 6 gennaio dalle 8.30 alle 14. Il 1° gennaio 2023, prima domenica del mese a ingresso gratuito, il museo sarà aperto solo il pomeriggio dalle 13  alle 19 e inaugurerà il  nuovo orario di apertura ampliato: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e festivi infrasettimanali 8-30-14.00; martedì e giovedì: 8.30-19.00; prima domenica del mese a ingresso gratuito 8.30-14.00.

 

Tutto il calendario dei prossimi “Incontri al museo” sul sito www.polomusealetoscana.beniculturali.it