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IRAQ, DOPO IL SACCHEGGIO DEL MUSEO BRUCIA IL «PALAZZO DELLA SAGGEZZA»

A Baghdad un incendio, forse doloso forse involontariamente appiccato da saccheggiatori, si è sviluppato nel “Palazzo della Saggezza”, ovvero la Libreria Nazionale costruita nel 1971, che ospitava anche al secondo piano il Centro Nazionale Archivi costituito nel 1972 e documenti dell’Iraq Academy Library esistente dal 1947. Nessuno è stato ancora in grado di stabilire che cosa realmente sia andato distrutto ma sembra certo che, tra saccheggio e fuoco, altre inestimabili perdite di preziosi materiali si siano aggiunte a quelle già inflitte al Museo aperto nel 1934, chiuso per quasi dieci anni dopo la guerra del Golfo del 1991 (a cui era sostanzialmente scampato) e riaperto nella primavera del 2000. Diversamente dalla totale protezione garantita al grigio e insignificante ministero del petrolio – rimasto assurdamente integro – le uniche istituzioni culturali irachene che figurano nei cataloghi internazionali dell’arte e della cultura – già scrigni di testimonianze sulle origini della civiltà anche occidentale – sono state totalmente lasciate alla mercé di qualsiasi attività distruttiva. Il museo ospitava 170mila pezzi, almeno diecimila dei quali di arte e cultura meosopotamiche di inestimabile valore, incluse tavolette di cinquemila fa con alcune delle più antiche forme di scrittura, ma anche elmi e coppe provenienti dai tesori del cimitero di Ur, statue sumere, bassorilievi assiri, reperti di Babilonia, Nimrod e Ninive. Il vice direttore del museo, la signora Nabhal Amin, piangendo, ha detto ai giornalisti: «Agli americani era stato chiesto di proteggere questo luogo… sarebbero bastati un carro armato e due soldati… non sarebbe successo niente di tutto questo. Li ritengo responsabili del disastro».Misna