Cultura & Società

Mugello, prorogata la mostra del Trittico di Nicolas Froment nel Convento di Bosco ai frati

L’ufficializzazione della proroga è arrivata nei giorni scorsi e certifica il successo della mostra che nei mesi ha saputo attrarre tanti visitatori.

Con il prolungamento della permanenza del capolavoro giunto al Convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati nell’ambito della mostra sostenuta dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello ed inserita nel progetto di Terre degli Uffizi, programma espositivo de Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei, verranno nuovamente proposti eventi, visite guidate e approfondimenti.

“La mostra a Bosco ai Frati – afferma il Sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti che in Unione dei Comuni ha la delega al Turismo – ha ottenuto un grande successo e la proroga, confermata in questi giorni, è la dimostrazione dell’ottimo lavoro nato dalla sinergia e dalla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti dell’organizzazione di questa mostra. A tutti va il mio ringraziamento. Arricchire così un territorio dove già è possibile trovare capolavori artistici e naturali è qualcosa di straordinario di cui andiamo orgogliosi”.

“La positiva collaborazione tra Le Gallerie degli Uffizi, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Unione Montana dei Comuni del Mugello prosegue e rende possibile la proroga della mostra di Froment – sottolinea con soddisfazione il Sindaco di Vicchio che in Unione ha la delega alla Cultura Filippo Carlà Campa -. Si protrae così l’opportunità di visitare questo capolavoro al Bosco ai Frati e insieme il nostro vasto patrimonio culturale, il territorio e tutte le sue bellezze. Da parte nostra rinnoviamo la disponibilità a collaborare e ripetere esperienze importanti come questa nei musei del Sistema Museale Integrato”

“Riportare il trittico di Froment ed esporlo nella Sala del Capitolo, insieme al Cristo di Donatello, era per noi un sogno – afferma Gianni Frilli, referente OFM Toscana per il Museo di Bosco ai Frati -. La disponibilità delle Gallerie degli Uffizi, la generosità della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, il contributo e il coordinamento dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, la collaborazione con la ProLoco di San Piero a Sieve, ebbene, lo hanno reso possibile. Un grande lavoro di squadra, per un evento che rafforza l’identità del nostro territorio”.

 

INFORMAZIONI SULLA MOSTRATitolo: Un capolavoro del Rinascimento dalla Francia a Bosco ai Frati: il Trittico di Nicolas Froment. Terre degli Uffizi in MugelloDurata: fino al 30 aprileTipologia: Arte rinascimentaleLuogo: Convento di San Bonaventura al Bosco ai Frati (San Piero a Sieve)

Orari: dal 7/11/2022 al 30/04/2023 dal venerdì alla domenica e i festivi 9.30-12.30 e 15.00-18.00

Chiuso il 25 dicembre, 1° gennaio e 9 aprile

Dal lunedì al giovedì apertura per gruppi e visite guidate (minimo 6 persone) previa prenotazione con mail info@boscoaifrati.org 

 

Il dipinto e la sua storia

Il grande capolavoro del Rinascimento del 1461 è tornato, dopo quasi duecento anni, dagli Uffizi al monastero che per secoli lo aveva custodito ovvero al convento di Bosco ai Frati (San Piero a Sieve) da dove fu rimosso con le soppressioni napoleoniche e nel 1841 portato alla Galleria delle Statue e delle Pitture. Il Trittico era stato commissionato dal vescovo Francesco Coppini (Prato 1402 – Roma 1464) nel corso delle sue missioni diplomatiche all’estero: il committente, identificato dallo stemma, è raffigurato in preghiera davanti alla Vergine, sulla parte posteriore di una delle ante. Al centro è raffigurato Gesù che resuscita Lazzaro pronunciando le parole “Lazare veni foras”, scritte in caratteri d’oro. Il risorto, con il corpo ormai in decomposizione, si erge dal sepolcro, sotto lo sguardo delle sorelle Marta e Maria, che hanno il viso bagnato di lacrime. Precede il miracolo la scena in cui Marta va incontro a Gesù per avvisarlo della morte del fratello, illustrata nello sportello di sinistra. Nell’altra anta, Maria rende omaggio a Gesù ungendogli i piedi con un balsamo profumato. Influenzato dalla pittura fiamminga, Nicolas Froment tende a caratterizzare le fisionomie, che assumono quasi l’aspetto di caricature.

La meticolosa rappresentazione delle vesti, degli oggetti, di dettagli curiosi come quello della mosca sulla tavola apparecchiata, trasformano il racconto sacro in una continua fonte di meraviglie; i paesaggi sullo sfondo evocano il mondo fiabesco delle corti nordeuropee del XV secolo. Nell’estate dell’anno stesso in cui l’opera fu realizzata, Coppini fu richiamato a Roma dal papa, con l’accusa di reati politici e simonia. Condannato, venne privato dei suoi titoli e i suoi beni confiscati. Il dipinto entrò così in possesso della famiglia Medici e fu poi donato ai frati francescani di Bosco ai Frati, dove rimase fino alla soppressione del convento, in epoca napoleonica. Agli Uffizi arrivò nel 1841. Il Trittico era storicamente collocato nella chiesa del convento, dove fino agli inizi del XIX secolo si trovava anche il Crocifisso ligneo di ambito donatelliano, ora esposto nella stessa sala dove è allestita la mostra. Molti sono i tesori nati per questo luogo, la cui fondazione risale al VII secolo. La fortuna del convento la si deve anche a Cosimo il Vecchio de’ Medici, che acquistò l’intera zona su cui sorge ancora oggi il complesso religioso e la selva adiacente, assumendone il patronato e la direzione dei lavori di ammodernamento, che affidò all’architetto Michelozzo.

La mostra in corso da oggi è organizzata dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello in collaborazione con il Comune di Scarperia/San Piero a Sieve e con lo stesso Convento di Bosco ai Frati.