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IRAQ, USA E GB ALLA RICERCA DELLE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA

Già da due settimane sono all’opera in Iraq squadre di ispettori americani e britannici alla ricerca di armi di distruzione di massa. Lo rivela il Guardian precisando che è stata coperta finora dal segreto l’attività della Usmovic, come è stata soprannominata la missione guidata dagli Stati Uniti in opposizione di quella dell’Onu, la Unmovic, costretta dall’inizio delle ostilità a cessare la sua attività. In questi 14 giorni, mentre in Iraq infuriavano i combattimenti ed i bombardamenti, le squadre hanno già effettuato tre ispezioni. Ma non hanno trovato nessuna smoking gun (pistola fumante).La notizia è in contraddizione con quanto dichiarato in queste settimane dai portavoce del Centcom che alle continue domande sul mancato ritrovamento delle armi proibite hanno sempre risposto che il primo obiettivo militare della campagna era quello di rovesciare il regime e poi di inziare a cercare le armi. A rivelarne l’esistenza al quotidiano britannico è stato David Kay, l’ex capo dell’Unscom, la missione che lasciò l’Iraq nel 1988, perché accusata da Baghdad di fare spionaggio per Washington. Kay descrive la missione come un «consistente gruppo di ispettori». Ed un portavoce del capo dell’Unmovic, Hans Blix, ha anche detto che gli angloamericani hanno cercato, senza successo, di «arruolare» alcuni degli ispettori dell’Onu. Viene sempre dall’Unscom l’uomo scelto per guidare l’Usmovic, Charles Duelfer, che è stato vice capo della vecchia missione dell’Onu. Uno dei dei siti finora ispezionati è una base dell’aereonautica che si trova nel zona desertica occidentale dell’Iraq, mentre gli altri due sono stati individuati nell’avanzata dal Kuwait a Baghdad.Ma, sempre secondo quanto rivela il Guardian, si sospetta l’esistenza di un possibile sito nei pressi di Qaim, una località strategica nei pressi del confine con la Siria, dove da giorni vanno avanti dei furiosi combattimenti fra le forze alleate e membri della Guardia speciale repubblicana. L’intelligence britannica non sembra preoccupata dal fatto che in queste settimane non si siano ancora trovate le armi proibite, nella convinzione che ci vorranno forse mesi per scovarle. Anche perché, secondo altre fonti ufficiali britanniche, queste sarebbero state smontate e nascoste da qualche parte nel paese. E per questo le forze irachene non le avrebbero usate per cercare di fermare l’avanzata angloamericana.

L’Usmovic è sicuramente destinata a rendere ancora piu’ difficili i rapporti fra Washington ed il Palazzo di Vetro: due giorni fa, Kofi Annan ha infatti ricordato che l’Unmovic ha ancora il suo mandato, che è stato solo sospeso, ed ha espresso il desiderio che gli ispettori possano ritornare al più presto al loro lavoro. E dichiarazioni ancora più dure sono state quelle rilasciate dal capo degli ispettori, Hans Blix che ha detto che gli Stati Uniti avevano deciso il corso della guerra mesi prima di sparare il primo colpo: «è provato che questa guerra è stata decisa e preparata con grande anticipo. E questo in qualche modo solleva dubbi sull’atteggiamento che hanno avuto nei confronti degli ispettori» ha detto il diplomatico svedese che non ha esitato ad accusare gli angloamericani di aver «costruito» prove contro l’Iraq per cercare di dare sostegno alla loro campagna. (fonte: Adn Kronos)