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IRAQ, WOLFOWITZ: LA FRANCIA PAGHERA’ PER I SUOI VETI. ECCO IL PIANO PER IL DOPO SADDAM

La Francia «dovrà pagare un prezzo» per il suo «no» all’intervento militare in Iraq e per il veto posto alla Nato nelle settimane scorse al piano di aiuti alla Turchia. Ad annunciare la «rappresaglia» è stato il vice segretario alla Difesa americano, Paul Wolfowitz, durante un intervento al Senato per spiegare i piani degli Stati Uniti per il dopo Saddam: «Il comportamento dei francesi è stato molto nefasto per la Nato e penso che debba pagarne le conseguenze, non solo con noi, ma anche con gli altri Paesi che la pensano allo stesso modo». «La Francia – ha insistito il numero due del Pentagono – ha creato un grave problema alla Nato e dobbiamo vedere come rispondere. Però non vogliamo che il popolo iracheno sia la vittima».Davanti alla commissione Difesa del Senato, il vice segretario alla Difesa americano, considerato l’eminenza grigia della dottrina dell’intervento preventivo e accreditato come principale responsabile dei piani del Pentagono per la ricostruzione irachena, ha anche chiarito le competenze dell’amministrazione provvisioria guidata dall’ex generale Jay Garner e le fasi del dopo Saddam. Fase 1Inizialmente, ha spiegato Wolfowitz, l’Iraq sarà governato dall’Ufficio per la ricostruzione e l’assistenza umanitaria (Orha), diretto dall’ex generale Jay Garner, che si occuperà di gestire tutte le emergenze e di rimettere in piedi i servizi fondamentali dello Stato, mentre le forze della coalizione consolidano il controllo del territorio. Fase 2Terminata la fase dell’emergenza, l’amministrazione del Paese passerà a un’autorità irachena ad interim, della quale faranno parte rappresentanti di tutti i gruppi etnici e religiosi del Paese, che avrà il compito di gestire la «ricostruzione politica ed economica» del Paese, ha detto ancora il vice segretario alla Difesa. Fase 3«La responsabilità più importante dell’autorità provvisoria sarà quelle di avviare il processo di creazione di un nuovo governo iracheno, convocando elezioni locali ed elaborando una nuova costituzione», ha spiegato il numero due del Pentagono ai senatori.

La fase finale del dopo Saddam vedrà dunque la nascita di un nuovo governo, che assumerà il controllo pieno del Paese, «dopo elezioni realizzate sulla base della nuova Costituzione. La nostra intenzione è di lasciare l’Iraq nelle mani degli iracheni al più presto possibile – ha concluso Wolfowitz – Come ha detto il presidente George W. Bush, gli Stati Uniti resteranno in Iraq per il tempo necessario, non un giorno di più».