Cultura & Società

Roméo et Juliette di Gounod, seconda opera lirica del Festival Maggio Musicale. Dal 27 aprile. L’opera per la prima volta a Firenze

E la prima recita del 27 aprile segna il 155° compleanno dell’opera, andata in scena la prima volta il 27 aprile 1867 a Parigi.

La regia di questa nuova produzione è di Frederic Wake-Walker che porta con sé quasi tutto lo staff creativo che è stato apprezzato per Adriana Lecouvreur, titolo inaugurale dell’83esimo Festival del 2021: le scene sono di Polina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le coreografie di Anna Olkhovaya. Le luci sono curate da Peter MumfondErgo Phizmiz è il videomaker. 

La locandina mette in lista un cast di assoluto rilievo con il celebre tenore Juan Diego Flórez, di ritorno al Maggio dopo il concerto del settembre 2020, che è Roméo; Valentina Naforniță, di recente fra i protagonisti nelle due messe in scena di Così fan tutte, la prima volta nel marzo 2021 con la direzione di Zubin Mehta e la seconda nel settembre 2021 con la direzione di Ádám Fischer, che è Juliette; il ruolo di Stéphano è sostenuto da Vasilisa Berzhanskaya che torna al Maggio dopo essere stata Dorabella nel  Così fan tutte della scorsa stagione e prima ancora Rosina nel Barbiere di Siviglia. Evgeny Stavinsky, di ritorno al Maggio anche lui dopo le recite del Barbiere di Siviglia dell’ottobre 2020, è Frère Laurent; Alessio Arduini, fra i protagonisti del recente Lo sposo di tre, e il marito di nessuna andato in scena nel febbraio 2022 è Mercutio e Giorgio Misseri, che torna al Maggio dopo Siberia di Giordano andata in scena a luglio 2021, nel ruolo di Tybalt. Con loro, completano il cast Francesco Milanese come Capulet, Francesco Samuele Venuti come Pâris, Lulama Taifasi come Benvolio, Adriano Gramigni, come Le Duc, Eduardo Martìnez Flores come Grégorio e Xenia Tziouvzras come Gertrude. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

In programma altre quattro recite: il 3, 5 e 10 maggio alle ore 20 e l’8 maggio alle ore 15:30.

 

Per il ciclo “Oltre il sipario”, conferenze sulle opere del Festival realizzato in collaborazione con Publiacqua, venerdì 22 aprile alle ore 17.30 , il critico musicale Alberto Mattioli, parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

 

Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 5 maggio è in vendita con uno sconto del 50% sui biglietti di ogni settore

 

Il maestro Henrik Nánási, “di casa” nei più importanti teatri del mondo, è al suo debutto operistico al Maggio, tornando sul podio a Firenze dopo il concerto tenuto, nel corso del Ciclo Šostakovič, il 5 novembre del 2017: “È sempre un grande piacere e onore per me tornare al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, questa volta al prestigioso Festival del Maggio, e dirigere con il coro, questa meravigliosa orchestra dopo due concerti sinfonici ora in una nuova produzione operistica”. Il maestro ha poi proseguito analizzando il lavoro di Gounod: “Insieme ai nostri meravigliosi membri del cast e al coro, vogliamo avvicinare al pubblico la diversità della musica di Gounod: egli era un maestro del suo mestiere. Non solo aveva un perfetto senso della corretta strumentazione, ma era anche un grande esperto dell’equilibrio. In Romeo et Juliette mostra l’intimità shakespeariana dei giovani innamorati così come l’aspra lotta tra le due famiglie. Morbido suono lirico degli archi che mostra l’innocenza della giovinezza, potente spinta verdiana a supporto delle scene incredibilmente drammatiche. In questa produzione scene e musica si armonizzano tra loro, dandosi costantemente slancio. Non vedo l’ora di condividere questo viaggio musicale tragicamente bello di questi due amanti con il nostro pubblico”.

Soffermandosi sulla particolarità di questa produzione, il regista Frederic Wake-Walker ha sottolineato non solo il lato amoroso della vicenda shakespeariana, ma anche e soprattutto quello tragico: “Romeo e Giulietta non è solo una storia d’amore, è una storia di morte: due giovani desiderano lasciare questo mondo alle spalle, fuggire dalla società e dalle loro famiglie. La morte rappresenta non solo l’inevitabile conseguenza dell’amore giovanile, ma l’unica via d’uscita da un mondo tormentato dall’odio e dall’amarezza”. Proseguendo nell’analisi dello spettacolo, Wake-Walker ha parlato anche di come è stata pensata la messa in scena dell’allestimento: “Il balletto, che Gounod aggiunse in seguito, compare solo in parte in questa produzione. Eseguiamo la Danse Bohemienne, che ci permette di rappresentare il momento in cui Juliette prende il veleno senza ostacolare troppo il flusso drammatico eseguendo l’intero balletto di 18 minuti. Romeo e Giulietta ha pervaso ogni epoca e cultura e questa produzione tenta di rappresentare un caleidoscopio di alcune di queste. Mi fa molto piacere lavorare in questa nuova sala, con una ottima acustica e con uno spazio forse un po’ ridotto rispetto ai grandi teatri ma che proprio per Roméo et Juliette consente di sottolineare al massimo l’intimità dei due protagonisti. In una sala così si può fare di tutto e bisogna essere creativi e questo rende ancora più bello poter lavorare qui.”

Juan Diego Flórez è Roméo: fra i più celebri, talentuosi e acclamati tenori degli ultimi anni, è fra i protagonisti assoluti della scena musicale internazionale e torna al Maggio dopo il concerto straordinario tenuto al maggio il 30 settembre 2020 con la direzione del maestro Carlo Rizzi. “Sono molto contento di essere a Firenze – ha detto il tenore – dove a parte il recente concerto, non cantavo in un’opera dal 1998, quando mi esibii in Le Comte Ory di Rossini, al Teatro della Pergola. Sono assolutamente contento del team fantastico di questa produzione, e sono altrettanto contento di poter rifare quest’opera che ho già affrontato più volte sia in Perù che in Europa. Il ruolo di Roméo è davvero molto bello, sono anche molto soddisfatto di aver trovato un direttore come Henrik Nánási e un regista come Frederic Wake-Walker. Sono inoltre felice di ritrovare Valentina Naforniță, con la quale ho già lavorato in una produzione del Don Pasquale a Vienna e del Werther a Parigi”. Affrontando più profondamente il suo ruolo Florez ha detto: “Per un cantante il fascino del personaggio che interpreta dipende da due fattori: la profondità del carattere e la vocalità; a questi aspetti si somma il ‘viaggio’, che in un certo senso si compie all’interno della trama dell’opera. Vocalmente Roméo è un ruolo bellissimo, che compie un percorso: dall’estasi dell’allegria e dell’amore all’abisso in cui precipita alla fine, come succede anche in Werther. Il canto è lirico nella prima parte dell’opera, per poi piano piano avvicinarsi sempre più a toni cupi ed espressivi come il monologo finale, della tomba, dove lui entra e canta: per me in assoluto uno dei momenti più belli dell’opera; quasi di follia da parte di Roméo in cui lui canta ma è quasi come se fosse un recitativo. Un altro aspetto affascinante è il finale equivoco: egli, a causa di una lettera mai arrivata, crede che Juliette sia morta davvero. Vedendo la scena Roméo si uccide dal dolore, salvo poi scoprire che ella non era realmente morta; questo porta alla conclusione dell’opera dove sia Roméo che Juliette ‘aspettano’ la morte, aspetto che reputo davvero bellissimo. Alla fine credo siano questi i tratti che più rendono interessante un personaggio, soprattutto nell’ottica delle opere francesi: la vocalità e il viaggio che dall’estasi, in questo caso, si conclude nel più profondo dolore”.  

Valentina Naforniță al Maggio ha interpretato Fiordiligi nelle due messe in scena di Così fan tutte, di Mozart, la prima volta nel marzo 2021 per la registrazione dell’opera per la piattaforma “ItsArt”, con la direzione di Zubin Mehta, e la seconda per la ripresa aperta al pubblico dello scorso settembre 2021 con la direzione di Adam Fischer e la regia, per lo stesso allestimento, di Sven Eric Bechtolf. In questa nuova produzione è al suo debutto assoluto nel ruolo di Juliette: “Innanzitutto sono molto felice di essere tornata a Firenze. È così bello e stimolante essere qui e lavorare alla mia prima Juliette. Non c’è posto migliore e cast migliore per fare questo e cantare di nuovo insieme a Juan Diego Florez mi porta bei ricordi e non vedo l’ora di mostrare al pubblico il nostro spettacolo, questa storia d’amore tra due persone giovani e appassionate. Amo Juliette, è molto giovane e fragile ma allo stesso tempo forte, indipendente e una donna che non gioca secondo le regole.”

Il ruolo di Stéphano vede invece due interpreti: Vasilisa Berzhanskaya nelle prime quattro recite, 27 aprile, 3, 5 e 8 maggio e Maria Bakarova nell’ultimo spettacolo previsto il 10 maggio. Vasilisa Berzhanskaya è stata fra le protagoniste nel cast del Così fan tutte come Dorabella e prima ancora in quello di Rosina nel Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini nell’allestimento del Maggio Fiorentino firmato da Damiano Michieletto per la direzione di Michele Gamba. Vasilisa Berzhanskaya non ha nascosto la sua soddisfazione nel tornare sulle scene fiorentine: “Ogni volta ritorno al Maggio con grandissima gioia! Romeo et Juliette è già la mia terza produzione in questo grande teatro, e sono molto contenta che anche questa volta abbiamo una squadra davvero splendida, dove ognuno lavora con grande dedizione”.

Alessio Arduini è al suo debutto come Mercutio. Di recente Arduini è stato fra i protagonisti de Lo sposo di tre, e il marito di nessuna andato in scena nel febbraio 2022 diretto da Diego Fasolis per la regia di Cesare Lievi.  Questo debutto nel ruolo di Mercutio è emozionante, come evidenziato dallo stesso baritono: “Per me è un debutto: il ruolo di Mercutio lo trovo molto simpatico e umano nonostante la tragedia dell’opera. Credo sia un po’ la persona che molti ‘eroi’ vorrebbero avere al proprio fianco. Scanzonato, gioviale, ma al momento giusto capace di sacrificarsi.” 

Evgeny Stavinsky interpreta Frère Laurent: ha completato gli studi universitari come cantante e direttore di coro alla “Moscow Academy of Choral Art”. Dal 2004 al 2005 ha approfondito i suoi studi proprio al Maggio Musicale Fiorentino, dove ha cantato la parte di Don Giovanni in Don Giovanni di Mozart, Lord Sidney e Basilio ne Il Viaggio a Reims e Il Barbiere di Siviglia di Rossini il sovrintendente Budd in Albert Herring di Britten: “Direi che sono estremamente felice di tornare sul palco di mio amato Teatro del Maggio Musicale, in cui avevo partecipato alla prima edizione della sua Accademia nel 2004 e dove ho avuto le mie prime esperienze sul palco come cantante lirico. Gounod è uno dei compositori francesi più capaci nel comporre melodie più belle e più riconoscibili nel repertorio operistico mondiale e naturalmente interpretare il ruolo di Frère Laurent con i miei bellissimi colleghi è una gioia e nello stesso tempo una grande responsabilità.  Giorgio Misseri interpreta Tybalt e torna al Maggio dopo la sua interpretazione del principe Alexis nell’opera Siberia di Giordano “Il personaggio di Tebaldo  – ha detto Misseri – in questa produzione ha movimenti e atteggiamenti moderni in un costume decisamente d’epoca. È sicuro di sé è sicuramente innamorato di Juliette e la desidera segretamente ma non ha l’eleganza di Roméo. È molto crudo e dalle fattezze rudi a volte.  Fare parte di questo cast mi rende molto felice perché è un cast di star della lirica. Al Maggio è la mia seconda opera quest’anno e ne sono entusiasta. La sala dove verrà eseguita l’opera è più piccola ma l’acustica è veramente eccellente. Mi son trovato molto bene col Maestro Direttore e col Regista dove si è lavorato in grande armonia e facendo un bellissimo spettacolo.”

Completano la compagnia di canto Francesco Milanese nel ruolo di Capulet, che torna al Maggio dopo Il ritorno di Ulisse in patria, andata in scena fra giugno e luglio del 2021 e ben quattro artisti dell’Accademia del Maggio FiorentinoXenia Tziuovaras come Gertrude, Francesco Samuele Venuti come Pâris, Eduardo Martinez come Grégorio e Lulama Taifasi come Benvolio; completa il cast un altro talento formatosi all’Accademia: Adriano Gramigni nel ruolo de Le duc de Vérone. Milanese, che ha rimarcato l’ottima qualità della produzione, si è soffermato inoltre sulle caratteristiche del suo personaggio che interpreta per la prima volta: “A livello scenico mi coinvolge molto, sono padre anch’io e l’impatto emotivo nell’ultima scena è molto forte. L’opera fa parte della grand opéra francese, un allestimento impegnativo. Sono molto soddisfatto perché nella produzione si è respirata sin da subito una buona sinergia e collaborazione tra tutti i componenti dello spettacolo.”

Anche Anna Olkhovaya, che cura le coreografie, ha sottolineato l’importanza della Danse Bohemienne citata dal regista: “È un crescendo dove ballerini viaggiano nei vari stili di danza: classica, come per esempio nell’ouverture e prologo essendo i doppi di Romèo e di Juliette, contemporanea, momenti di défilé, le danze di carattere, ma sempre adattati all’idea di rappresentare gli esseri sovrannaturali, gli spiriti dell’equipage de la Reine Mab. Sono loro che mantengono ancora più viva la connessione d’amore tra Roméo e Juliette attraverso la magica ragnatela che preparano nell’arco dell’opera.”

 

La Fondazione Teatro del Maggio ringrazia i Soci fondatori di diritto e  tutti i Soci privati e ringrazia gli sponsor della Stagione e del Festival, Caffè Borbone e Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella, e lo sponsor dell’84esima edizione del Festival, Enel.

 

L’opera

Il progetto di realizzare un’opera su Romeo e Giulietta di Shakespeare accompagnò Charles Gounod fin da giovane e per oltre un ventennio. Dopo la vittoria del Prix de Rome nel 1839, Gounod iniziò a comporre un’opera sul libretto di Felice Romani I Capuleti e i Montecchi (il medesimo messo in musica da Bellini) ma senza portarla a compimento. Nel 1865, nel pieno della maturità stilistica, il compositore ritornò sul dramma shakespeariano affidando la stesura del libretto a Jules Barbier e Michel Carrè, fidati collaboratori già autori del Faust. Così due anni dopo, il 27 aprile 1867 Roméo et Juliette debuttò al Théâtre Lyrique di Parigi ottenendo immediato successo. Articolato in cinque atti in cui si alternano dialoghi parlati e numeri chiusi – secondo il modello dell’opéra-comique – Roméo et Juliette presenta alcune differenze sostanziali rispetto alla fonte originaria, quali l’aggiunta del personaggio di Stéphano, paggio di Roméo interpretato en travesti da una voce femminile, e la scena del risveglio di Juliette alla fine dell’opera, che consente un ultimo straziante duetto con l’amato morente. Ma ciò che più risalta nell’impianto generale dell’opera è l’assoluta supremazia del tema d’amore sul tema della rivalità tra famiglie, che nella fonte shakespeariana è invece elemento di pari importanza. Quale unico motore dell’opera, l’amore tra i due giovani e sfortunati protagonisti determina infatti ogni scelta drammaturgica di Gounod, dalle arie di grande presa emotiva ai ben quattro duetti simmetrici (uno per ogni atto ad eccezione del terzo) che costituiscono l’ossatura del dramma e che, facendosi sempre più complessi dal punto di vista formale e drammatico, seguono l’evoluzione psicologica dei due protagonisti.

 

La locandina:

ROMÉO ET JULIETTE

de Charles Gounod

Opéra en cinq actes

Paroles de Jules Barbier et Michel Carré

Musique de Charles Gounod

Edizione: Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida

 

Maestro concertatore e direttore Henrik Nánási

Regia Frederic Wake-Walker

Scene Polina Liefers

Costumi Julia Katharina Berndt

Luci Peter Mumford

Video Ergo Phizmiz

Coreografia Anna Olkhovaya

 

Capulet Francesco Milanese

Roméo Juan Diego Flórez

Frère Laurent Evgeny Stavinsky

Tybalt, neveu de Capulet Giorgio Misseri

Pâris Francesco Samuele Venuti

Mercutio Alessio Arduini

Benvolio, ami de Roméo Lulama Taifasi

Le Duc de Vérone Adriano Gramigni

Grégorio, valet de Capulet Eduardo Martínez Flores

Stéphano, page de Roméo Vasilisa Berzhanskaya /Maria Barakova (10/5)

Juliette, fille de Capulet Valentina Naforniţă

Gertrude, nourrice de Juliette Xenia Tziouvaras

Danzatori: Elly Bruno, Maria Diletta Della Martira,Maria Novella Della Martira, Cecilia Pacillo, Jessica Rapelli, Giampaolo Gobbi, Damiano Gorgoglione, Andrea Mazzurco, Carlo Pucci, Marco Ilario Russo

Interprete video Lottie Bowater

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Assistenti regista Peter CantTecla Gucci

Assistente scenografo Sofia Vannini

Assistente costumista Angela Toso

Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

In lingua originale

Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Fire

 

Prezzi: 

Settore D: 40€  – Settore C: 70€  – Settore B: 110€  – Settore A: 180€