Cultura & Società

Giotto in Santa Croce a Firenze, da sabato ciclo di visite speciali prima dell’apertura del cantiere nella Cappella Bardi

Per l’occasione è stato messo a punto per i visitatori un percorso tutto incentrato sull’intenso rapporto tra Giotto e Santa Croce, con tappe di approfondimento alle Cappelle Bardi e Peruzzi, che furono addirittura ricoperte di calce nel Settecento per essere poi riportate alla luce oltre un secolo dopo, e alla Cappella Baroncelli dove si conserva il maestoso polittico che raffigura L’Incoronazione della Vergine tra angeli e santi, una delle tre opere firmate dall’artista.

Le visite speciali sono gratuite, hanno una durata di circa 30 minuti e si tengono il sabato dalle ore 11 alle 15 (con un massimo di venti partecipanti). È necessario prenotarsi on line al link https://ticka.santacroceopera.it/prenota-visita-guidata.php?visita_guidata_id=9.

Sarà consentito prenotarsi direttamente alla biglietteria del complesso monumentale nel caso di disponibilità di posti non prenotati.  Il servizio di visita guidata è gratuito e non include il biglietto di ingresso.  Si ricorda che per tutti i residenti nel Comune di Firenze anche l’accesso al complesso monumentale è gratuito.

La Cappella Bardi occupa una posizione particolare nel percorso artistico di Giotto, nella fase post-padovana e conclusiva della sua attività. Fa da sfondo storico a questo capolavoro il ruolo centrale e rivoluzionario svolto da Francesco d’Assisi in ambito spirituale e da Giotto in campo artistico.

Il restauro delle Storie di San Francesco, dipinte nel terzo decennio del Trecento, costituisce un’occasione irripetibile per conoscere i segreti dell’artista e delle sue scelte pittoriche. La cappella ha sofferto vicende conservative tormentate e ha una rilevanza particolare anche nel processo che segna la nascita della grande tradizione italiana del restauro. A circa settant’anni anni dall’ultimo intervento sull’opera ne è oggi necessario uno nuovo, essenziale per la conservazione ma anche per l’approfondimento della tecnica dell’artista.

Il restauro è stato affidato dall’Opera di Santa Croce all’Opificio delle Pietre Dure e avrà il sostegno decisivo dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) e della Fondazione CR Firenze, oltre che del Ministero della Cultura.