Cultura & Società
Firenze, un weekend di iniziative speciali sulle mostre “Leoncillo. L’antico” e “Vinicio Berti” al Museo Novecento
In particolare, nel pomeriggio di sabato 26 marzo gli appuntamenti saranno dedicati ai bambini e alle loro famiglie, con due laboratori artistici ispirati all’arte di Leoncillo dal titolo Laboratori d’arte. In un blocco di creta, mentre domenica 27 gli incontri saranno rivolti agli adulti, con le visite speciali Leoncillo e Vinicio Berti, tra arte informale e astrattismo classico, centrate su entrambi gli autori.
Nato a Spoleto nel 1915, Leoncillo si avvicina negli anni ’30 alla scuola romana di Mario Mafai e Scipione per poi lavorare alla produzione di ceramiche di grandi dimensioni a Umbertide. Convinto antifascista partecipa alla Seconda guerra mondiale come partigiano, avvicinandosi in quel periodo al cubismo di Picasso. Dopo i fatti d’Ungheria nel 1956, che videro l’invasione sovietica del paese, Leoncillo affronta una crisi creativa che lo porta ad allontanarsi dal partito comunista e dalla scultura figurativa, per abbracciare un’astrazione di tipo informale. Nelle sale del museo è possibile seguire l’evoluzione artistica dello scultore, dalle prime opere barocche in dialogo con le ceramiche di Lucio Fontana, ai capolavori informali in creta e ceramica come San Sebastiano, Taglio Rosso, Racconto di notte. L’opera di Vinicio Berti, di cui si ricordano i cento dalla sua nascita nel 1921, consente di approfondire un artista significativo ma ancora poco conosciuto al di fuori della Toscana. Considerato il padre dell’astrattismo classico, Berti fu in contatto con principali maestri della pittura astratta italiana, da Dorazio e Achille Perilli, a Gillo Dorfles e Emilio Vedova. Nella piccola mostra è possibile ammirare un trittico, da poco restaurato, nel quale l’artista esplora il tema della città, raffigurando paesaggi urbani, ostili e impenetrabili all’uomo. Grafico e fumettista di grande successo, Berti ha vissuto il suo impegno politico in maniera critica e conflittuale, scontrandosi ripetutamente con le concezioni del partito comunista verso l’arte. La collezione di quasi seicento opere, insieme a manoscritti e carte d’autore donati dalla vedova dell’artista al Comune di Firenze, costituisce un lascito di estremo valore per tutti gli appassionati d’arte. Le visite saranno condotte da Eva Francioli ed Elisabetta Stumpo.
Si ringraziano per il prezioso supporto: GIOTTO – love brand di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Unicoop Firenze e Tenderly, brand di Lucart Spa.
Il costo delle visite e dei laboratori è di €2,50 (residenti Città Metropolitana di Firenze) e di €5,00 (non residenti Città Metropolitana di Firenze) oltre al biglietto di ingresso (intero €9,50 – ridotto 18/25 anni e studenti universitari €4,50 – gratuito minori 18 anni, guide turistiche e interpreti, disabili e accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM).