Cultura & Società
Mediterraneo: Santa Croce, un libro sul rapporto tra i Papi e la basilica
Santa Croce ancora una volta, in giorni resi difficili dalle minacce di guerra, si ripropone come luogo di pace, di incontro indissolubile tra valori religiosi e civili. È una speciale vocazione quella della basilica che venne consacrata il 7 gennaio 1443 da papa Eugenio IV a conclusione del Concilio che, a Firenze, rappacificò la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente. Lo ricorda il cardinale Giuseppe Betori nel saluto d’introduzione.
“È intima e profonda l’unione tra la basilica francescana e la città”, sottolinea il cardinale Betori mettendo in evidenza che “proprio il Concilio di Firenze del 1443 per Giorgio La Pira costituisce l’origine della vocazione particolare della città a costruire ponti di speranza e di amicizia”.
La pubblicazione racconta le vicende del complesso monumentale dal punto di vista del rapporto con i Vescovi di Roma. La raccolta di testi, curata dal consigliere dell’Opera Giulio Conticelli e pubblicata per i tipi di Mandragora, contiene gli interventi della presidente Cristina Acidini, del rettore della basilica padre Giancarlo Corsini, della conservatrice Eleonora Mazzocchi, dell’archivista Claudia Timossi e di padre Gabriel Marius Caliman.
“Un segmento eccellente della storia plurisecolare della basilica e del complesso francescano viene qui per la pima volta identificato e ricomposto, alla luce dell’attualità, avendo per filo conduttore il rapporto dei pontefici con Santa Croce – mette in evidenza la presidente Acidini – un filo conduttore che attraversa immagini e memorie, evocazioni e presenze, a partire dal primo vicario di Cristo, San Pietro, ritratto da Giotto nella cappella Bardi”.
La parabola francescana emerge in tutta la sua portata attraverso gli interventi di padre Giancarlo Corsini, rettore della basilica, che dedica ampio spazio a Innocenzo III e Onorio III – i papi della Regola – rappresentati in Santa Croce da Coppo di Marcovaldo, Giotto e Benedetto da Maiano
La pubblicazione si dipana in un percorso che guarda dunque alla pace e alla fraternità, a partire dall’incontro tra Francesco e il Sultano nella narrazione che ne fanno Coppo di Marcovaldo e lo stesso Giotto. E Giulio Conticelli conclude ricordando altri incontri storici: il convegno dei sindaci del Mediterraneo del 1955, con la stretta di mano tra il cardinale Elia Dalla Costa e il sindaco di Mosca Jasnov incoraggiata da La Pira (siamo in piena Guerra fredda), i Colloqui del Mediterraneo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, la visita di Paolo VI, del 24 dicembre 1966, con l’abbraccio ai fiorentini colpiti dall’alluvione e quella di Giovanni Paolo II, del 19 ottobre 1986, caratterizzata dal dialogo aperto con i giovani. E infine l’incontro e il Documento per la fratellanza di Abu Dhabi da cui in Santa Croce, in anni recenti, sono nate le Giornate della Fraternità.
Dal mese di marzo la pubblicazione sarà disponibile presso il bookshop del complesso monumentale.