Cultura & Società
L’uomo, il creato, la fraternità universale: un percorso per i giovani su «Laudato si’»
«Cari amici, benvenuti nel mondo di Francesco d’Assisi, e nel semplice e diretto libro di Giovanni Emidio Palaia: Laudato si’. Persona e relazioni: un contributo al Global compact on education. Vi chiedo di leggerlo con attenzione». Inizia così la prefazione che Angelo Branduardi ha scritto per il piccolo volume (118 pagine, edizioni Messaggero Padova) in cui il sacerdote, docente e ricercatore propone alcune riflessioni a partire dal Cantico delle Creature. Riflessioni che inevitabilmente si intrecciano con il magistero di papa Francesco e con le esigenze educative: la necessità di un percorso formativo, che don Giovanni propone prima di tutto ai giovani che incontra nella sua attività di insegnamento, che permetta di ritrovare il nesso tra la vita personale e la responsabilità verso la società e verso l’ambiente in cui viviamo, superando il contesto di «individualismo globalizzato» della cultura dominante. Branduardi (che a Francesco d’Assisi ha dedicato un album dal titolo «L’infinitamente piccolo») riconosce nel santo il fascino di un uomo che sceglie la gioia di vivere, la povertà «mai disgiunta dalla letizia» e ci ricorda che le parole del Cantico delle creature erano fatte per essere cantate.
Don Giovanni Emidio Palaia parte dal testo, che considera «il miglior contributo» che la tradizione cristiana può offrire nel dialogo e nell’impegno educativo per le nuove generazioni. Tra citazioni di Zygmunt Bauman, Teilhard de Chardin o Blaise Pascal, il libro conduce in un ragionamento sull’uomo, e sulla sua presenza all’interno della creazione, fino a definire la responsabilità dell’essere umano nella cura della «casa comune». I concetti di libertà, fraternità universale, ecologia integrale diventano così la naturale conclusione di un percorso che va da Francesco a Francesco, dal santo d’Assisi al papa argentino, passando attraverso Dostoevskij e von Balthasar, Tommaso d’Aquino e Giorgio La Pira. La postfazione è di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ideatore della rete della comunità «Laudato si’».