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IRAQ, AMNESTY INTERNATIONAL E HUMAN RIGHTS WATCH DENUNCIANO USO CLUSTER BOMB

“Avevamo chiesto a Stati Uniti e Gran Bretagna di confermare che non avrebbero usato armi indiscriminate a causa della minaccia che esse costituiscono per i civili. Ora abbiamo capito le ragioni del loro silenzio. Chiediamo di sapere dove e perché sono state utilizzate le bombe a grappolo”. Con questa interrogazione Amnesty International ha espresso la propria condanna nei confronti del governo britannico per l’uso delle bombe a grappolo in Iraq. L’organizzazione umanitaria ha replicato all’affermazione del segretario alla difesa americano Geoff Hoon, che aveva ammesso l’uso di questo tipo di ordigni. Anche Human Rights Watch, altra organizzazione per la difesa dei diritti dei cittadini, ha denunciato oggi l’utilizzo di bombe a grappolo nella guerra in Iraq da parte delle forze americane.

Le bombe a grappolo (cluster bombs) sono state utlizzate dall’aviazione statunitense e Nato sia in Serbia che in Kosovo, e già impiegate nella guerra del Golfo del 1991 in un numero di 60-80mila, corrispondente a circa un quarto di tutte le bombe sganciate nella guerra aerea. Vi sono testimonianze che le stesse armi sono state impiegate anche dall’aviazione turca contro i kurdi. Questo tipo di ordigno è composto da un dispenser riempito di molte submunizioni (bombette) le quali, rilasciate dal dispenser dopo che questo è stato sganciato dall’aereo, si spargono su una vasta area. Un solo B-52, caricato di bombe a grappolo, può sganciare oltre 8mila submunizioni in una singola missione.Si tratta di armi che, colpendo indiscriminatamente sia militari che civili, e soprattutto questi ultimi perché indifesi, sono proibite dai Protocolli aggiuntivi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 (adottati l’8 giugno del 1977). L’art. 51 del Protocollo stabilisce, infatti, che “la popolazione civile non dovrà essere oggetto di attacchi” e che “sono vietati gli attacchi dai quali ci si può attendere che provochino incidentalmente morti e feriti tra la popolazione civile”. Sulle cluster, sulla loro natura e sulla liceità del loro utilizzo esistono punti di vista contrastanti che hanno sviluppato un complesso dibattito. Le bombe a grappolo, quasi sempre, hanno forme e colori tali da suscitare la curiosità di chiunque, adulto o bambino, sia ignaro della loro pericolosità. Simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un fiocco di stoffa o un piccolo paracadute, gli ordigni invitano facilmente ad essere raccolti. Quelle non esplose, difficili da neutralizzare, diventano vere e proprie mine antiuomo. Ma gli Stati Uniti si sono rifiutati di aderire alla Convenzione per la messa al bando delle mine anti-uomo, sancita dalla Conferenza di Ottawa del dicembre 1997, proprio perché pretendevano che dalla Convenzione venissero escluse le mine sparse dalle bombe a grappolo.Misna